Basket A1: Capo d'Orlando lotta, s'illude e crolla a Pesaro. Si complica il cammino salvezza

Vicinissima. La Betaland va solo molto, molto vicina alla vittoria alla “Adriatic Arena” di Pesaro, dove cede per 84-81 dopo un supplementare e al termine di una gara dove ha condotto a lungo contro la Vuelle, giocando un secondo quarto di livello eccellente e costruendosi anche il massimo vantaggio in avvio di terzo periodo con una pallacanestro di alta qualità, purtroppo non replicata negli ultimi 10′ permettendo a Pesaro di rientrare in gara e giocarsela fino alla fine.
Un risultato, questo, che ora propone due formazioni appaiate all’ultimo posto con 10 punti, con lo scontro diretto a favore di Capo d’Orlando (+17 all’andata), con 9 partite da affrontare. Sarà una maratona, che per la Betaland inizia con un doppio turno casalingo (contro Sassari e Brescia): appuntamenti da segnare con il circoletto rosso, immancabili per ogni tifoso paladino.
La Betaland si presenta nelle Marche con lo stesso assetto di domenica scorsa a Torino, senza l’infortunato Mario Ihring e con Justin Knox non ancora a disposizione. L’impatto con la gara è buono (11-7 a favore dei paladini) e lo è anche la reazione dopo il parziale di 11-0 che Pesaro, ispirata da un buon Bertone, piazza per costruirsi il massimo vantaggio (18-11).
Da quel momento in avanti la Betaland è padrona del campo fino all’intervallo: difesa attenta, ottima circolazione di palla con ricerca e sfruttamento dei vantaggi (specie sui pick and roll e in post basso), materializzando così il +14 dell’intervallo.
Le triple di Valery Likhodey sembrano dare alla gara un volto definitivo in avvio di terzo parziale, ma lì il motore offensivo dell’Orlandina si inceppa: per i paladini arrivano solamente 25 punti nei secondi 20′, rimanendo a secco per oltre 4′ in avvio di ultimo quarto. I padroni di casa pescano i jolly con le triple di Omogbo (24% in stagione), aprendo il campo per le folate di Moore e Clarke.
La partita diventa tesissima col passare dei minuti, possesso dopo possesso la differenza si annulla, ma nel finale la Betaland ha i palloni per provare a portarla a casa; prima il rimbalzo d’attacco di Wojciechowski sull’errore di Stojanovic dalla lunetta (sul +2, 68-70), ma gli orlandini non riescono a concretizzare il secondo possesso. Poi, nel possesso finale, Maynor (contestato sempre da Omobgo), manca la possibilità della vittoria allo scadere.
L’equilibrio regna anche nel supplementare ma Omogbo (onnipresente) e Moore creano i 4 punti di margine che sono tatticamente decisivi alla fine. Atsur accorcia con la tripla del -1 (82-81), subito dopo Moore vola in campo aperto a siglare il nuovo e definitivo +3. Allo scadere, infatti, Maynor deve forzare la tripla del potenziale pareggio che pero’ non va.
Pesaro – Betaland Capo d’Orlando 84-81 (18-16, 31-45, 55-62, 70-70)
Pesaro: Mika 10 (4/8, 2/7 tl), Omogbo 15 (2/3, 3/4, 2/5 tl), Clarke 13 (1/4, 3/7, 2/2 tl), Moore 17 (5/12, 0/5, 7/8 tl), Ceron 6 (3/6, 0/3, 0/2 tl), Morgillo ne, Monaldi (0/1), Bertone 15 (2/5, 3/8, 2/2 tl), Ancellotti 6 (3/5), Bocconcelli ne, Serpilli 2 (1/2, 0/1, 0/1 tl), Crescenzi ne. All: Leka
Betaland Capo d’Orlando: Wojciechowski 8 (4/6, 0/2), Likhodey 19 (1/3, 5/8, 2/2 tl), Atsur 6 (0/1, 2/3), Stojanovic 20 (8/13, 0/4, 4/10 tl), Maynor 6 (2/6, 0/5, 2/2 tl), Kulboka 3 (0/1, 1/3), Donda ne, Campani 9 (3/5, 3/4 tl), Faust 10 (3/5, 1/2, 1/4 tl), Galipò ne, Laganà ne. All: Di Carlo

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