Tutto nascerebbe dalla nota inviata dall’assessore all’Ambiente, Daniele Ialacqua, ai vertici di Messinambiente ed Amam, l’8 gennaio scorso, in merito al trasferimento di Natale Cucè alla società del viale Giostra. Trasferimento che si era concretizzato appena quattro giorni prima e Ialacqua pose le “sue perplessità in merito alla legittimità di tale distacco, considerato che l’accordo stipulato tra le due società aveva a fondamento la dichiarazione d’eccedenza del dirigente Cucè”, così come dichiarato dalla nota del liquidatore di Messinambiente, Giovanni Calabrò, il 28 dicembre scorso.
Calabrò dichiarava la “disponibilità in eccedenza del suddetto dipendente e conseguentemente la disponibilità a valutare la procedura di accordo per la mobilità” Un iter che però ha convinto poco Ialacqua, che infatti ha sottolineato come “tale richiesta è in violazione, oltre che della stessa transazione, anche della normativa richiamata che prevede la mobilità del personale tra partecipate solo nel caso in cui venisse dichiarato eccedente, ipotesi che viene negata a stretto giro dalla richiesta di distacco avanzata da Messinambiente dopo aver concluso appena pochi giorni fa le procedure di mobilità del suddetto dipendente ad Amam”.
Ialacqua chiede di valutare al meglio la legittimità del trasferimento, per non incappare in ulteriori danni erariali a carico del Comune. A volerci vedere chiaro è anche il capogruppo del Megafono, Angelo Burrascano, che ha già inoltrato richiesta di accesso agli atti: “Le perplessità di Ialacqua sono anche le mie – ha sottolineato – il trasferimento non è previsto né dalla norma contrattuale né dalla legge. Non vorrei che l’Amam assumendo Cucè possa fare dei danni, vorrei capire se tutto è stato fatto in regola. Manderà una lettera all’Anac e all’assessorato regionale agli Enti Locali, chiedendo che venga fatta un’attività ispettiva”. Secondo Burrascano doveva essere interpellato anche il Consiglio Comunale: “Doveva essere fatta una delibera che non è mai stata presentata, i passaggi in mobilità per il comparto possono essere fatti liberamente per i dirigenti invece, che non hanno un contratto pubblico, doveva essere fatta una procedura diversa”