Un appalto da oltre 70 milioni, un’opera che la città aspetta da decenni per vedere le proprie strade finalmente libere dai mezzi pesanti. La firma sul verbale d’assegnazione per i lavori a porto di Tremestieri è stata apposta questa mattina al Salone delle Bandiere di Palazzo Zanca, un passo dovuto che permetterà alla società Coedmar di poter iniziare ad operare nell’immediato.
Soddisfatto il sindaco, Renato Accorinti, che non ha mai nascosto l’importanza di chiudere l’appalto per i lavori al porto di Tremestieri: “Cinque anni fa, al momento del mio insediamento, ho detto che mi sarei accontentato di chiudere “solo” l’accordo per la realizzazione del porto di Tremestieri. Oggi è una giornata storica per Messina, mi tocca direttamente perché ho ancora davanti agli occhi il cadavere di Bianca Di Stefano sull’asfalto con accanto i genitori disperati. Questa città per decenni ha vissuto l’anomalia di vedere i mezzi pesanti nelle strade, molto presto tutto ciò non accadrà più”.
I lavori dureranno 18 mesi, così come sottolineato dall’assessore ai Lavori Pubblici, Sergio De Cola: “Si parla di tempi europei, l’impresa è serena ed ha approfondito le caratteristiche dei luoghi e dispone di potenti mezzi per superare ogni possibile ostacolo e lo siamo anche noi, adesso viene la parte che riguarda il fare. Ulteriori insabbiamenti? Non credo, noi abbiamo commissionato studi molto approfonditi e su questi abbiamo poi adeguato il progetto”.
Il commissario dell’Autorità Portuale, Antonino De Simone, ha poi aggiunto: “Noi ci abbiamo sempre creduto, sicuramente si risolverà l’annoso problema dei Tir in una città che ha pagato un prezzo molto alto anche in termini di vite umane. Si amplieranno le autostrade del mare, si risolverà anche il problema degli insabbiamenti. Noi comunque andremo avanti e cercheremo di fare ciò che abbiamo sempre fatto sin qui, cioè limiteremo il flusso dei mezzi pesanti in città attraverso lo scalo di emergenza”.
Per la società Coedmar, era presente l’ingegnere Orianna Boscolo: “Il personale all’interno della nostra flotta è altamente specializzato, per quanto riguarda la manovalanza terrestre attingeremo dal territorio”.
Il numero di operai che potrebbero essere impegnati si aggira intorno alle 80 unità, le prospettive di lavoro per il territorio non mancano e proprio sula salvaguardia della manodopera locale, il segretario generale della Uil, Ivan Tripodi, afferma: “Questo per noi è un punto imprescindibile, auspichiamo la firma di un protocollo tra i sindacati di categoria e la società affinchè venga utilizzata manodopera locale”.