La Corte dei Conti torna ad accendere i riflettori si conti di Palazzo Zanca, esattamente come accaduto molte altre volte nel corso di questi 5 anni. Questa volta a finire nel mirino dell’organo di controllo sono il bilancio Consuntivo 2015 insieme al Preventivo 2016 e 2017, verso cui la Corte dei Conti ha riscontrato 37 criticità, messe nero su bianco su un documento “partorito” il 31 ottobre scorso.
L’atto è stato introitato al Comune il 3 gennaio scorso, data dalla quale è partito il termine di 60 giorni affinchè Palazzo Zanca risponda a queste criticità, termine trascorso senza che a Palermo arrivasse nulla. Su questo punto è stato sollecitato il direttore generale, Antonio Le Donne, che pochi giorni fa durante la seduta della commissione Bilancio, che però a sottolineato come le risposte a tali criticità siano facoltative e non obbligatorie.
A sollecitare Le Donne è stato il consigliere Franco Mondello, che insieme ai colleghi Giuseppe Santalco, Antonella Russo, Mario Rizzo, Alessandro La Cava, Libero Gioveni, Nino Carreri, Claudio Cardile, Carlo Cantali, Angelo Burrascano, Gaetano Gennaro e Daniela Faranda, hanno prodotto un documento in cui invitano l’amministrazione ad osservare l’articolo148 bis del TUEL.
In base a questa norma, il Comune deve rispondere entro i termini prestabiliti, cosa ormai impossibile, altrimenti saranno sarà “preclusa l’attuazione dei programmi di spesa per i quali è stata accertata la mancata copertura o l’insussistenza della relativa sostenibilità finanziaria”. In altre parole il Comune non può attingere da quei capitoli di spesa in cui la Corte dei Conti ha riscontrato delle criticità economiche ed amministrative.