Vi siete mai chiesti come dovrebbe essere la scuola ideale, quali caratteristiche dovrebbe possedere per essere davvero appetibile per tutti i ragazzi? Tranquilli, non si tratta di un quesito retorico; esistono migliaia di risposte diverse fornite sia da professori che da studenti, ognuno dei quali sogna il suo prototipo di scuola ideale.
Eppure c’è chi il suo sogno l’ha fatto diventare realtà, perché come dice un vecchio detto Volere è potere. Il suo nome è Ernesto Zangla, autore e protagonista del volume La scuola a modo mio, pubblicato da Lombardo Edizioni.
L’opera racconta, sin dai suoi esordi, la lunga carriera dell’autore nell’insegnamento. E così, troviamo un giovane professore alle prime armi che, di fronte alla sua prima scolaresca, rompe gli schemi tradizionali abbattendo le barriere tra studenti e professori, costruendo giorno dopo giorno la sua scuola “senza pareti”; scuola dove ogni esperienza, grande o piccola che sia, può essere fonte d’insegnamento, un arricchimento che solo il contatto con la vita di ogni giorno può dare.
A metà strada tra il modello rappresentato da Robin Williams nel film L’attimo fuggente e il professore del libro Cuore di Edmondo De Amiciis, Ernesto Zangla ha, per tutta la sua carriera, fatto suo un principio basilare dell’insegnamento in base al quale, qualunque docente di ogni ordine e grado, deve dispensare ai propri studenti, oltre alla propria “conoscenza” anche elementi utili per affrontare la vita, in ogni circostanza.
Caratterizzata da uno stile fresco e colloquiale La scuola a modo mio è un’opera che si legge tutta d’un fiato offrendosi a molteplici chiavi di lettura distribuiti a più livelli cosicché, il lettore comune, profano di questo bellissimo e importante mestiere, può ripercorrere tranquillamente i suoi momenti di spensieratezza, mentre gli addetti ai lavori possono trovare nuovi e piacevoli spunti per arricchire il proprio precorso didattico.