#riunime: quando la fotografia riunisce l'Università

Scorrendo la sua pagina Instagram una cosa che salta subito all’occhio è il fatto che non ci sia una singola foto nella quale sia ritratto. Non un selfie o uno scatto che lo immortali con qualcuno o qualcosa. Eppure è chiaro che siamo all’interno di una pagina personale, il nome del profilo non lascia spazio ad equivoci. Una cosa abbastanza strana se fossimo all’interno di un profilo qualsiasi. Appunto, il fatto è che di un profilo qualsiasi non si tratta. Da un’analisi più attenta emergono infatti altri aspetti interessanti: via gli infiniti scatti frivoli che (ci) ritraggono spesso (durante) le nostre giornate routinarie. Troviamo piuttosto poche foto, ognuna delle quali sembra volerci dire qualcosa di specifico: nulla sembra essere lasciato al caso. Gli scatti, prevalentemente in bianco e nero, ritraggono una molteplicità di soggetti: si va dal piccolo chierichetto in chiesa alle persone anziane immortalate mentre pensavano chissà cosa. Poi una parete bianca, che fa da sfondo ai diversi ragazzi che hanno deciso di posare per #riunime, l’iniziativa nata tra le mura dell’ex Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Messina promossa da Antonio Fede, studente di Lettere moderne di 25 anni che si è posto l’obiettivo di stimolare attraverso il mezzo fotografico il contatto interpersonale tra gli studenti, facendo leva sul loro senso di appartenenza fortemente presente tra le mura dell’Ateneo peloritano.

“Nel marasma di immagini che quotidianamente ci sommergono si è forse persa la vera essenza della fotografia”. Si apre così la nostra chiacchierata con Fede, il quale poi aggiunge: “La fotografia è un linguaggio, non è un fine. Rappresenta uno strumento che permette a chi fotografa di palesare la visione personale che ha del mondo”.

Quando è iniziata questa tua passione?
“Ho cominciato ad utilizzare il mezzo fotografico all’età di 18 anni, ma credo di aver iniziato a fotografare con maggiore consapevolezza quattro anni fa”.

Com’è nata quest’iniziativa?
“Nasce dal bisogno di semplificare il contatto interpersonale, cercando di stimolare e rendere percepibile l’identità comunitaria all’interno dell’ambiente accademico. Sono partito dall’Università semplicemente perché è uno dei luoghi in cui ultimamente trascorro più tempo, ma tale approccio può essere esteso a qualsiasi ambito. In questo caso la fotografia diventa pretesto per un vero e proprio momento di aggregazione”.

Come realizzi concretamente ciò di cui parli?
Ho individuato una parete interamente bianca in una zona non molto trafficata del polo universitario Annunziata al fine di mettere a proprio agio chi andrò a fotografare. Realizzo un ritratto fotografico a chiunque lo voglia, in maniera totalmente gratuita. Ogni foto verrà poi condivisa sui miei profili social.

Sembrerebbe che hai una particolare preferenza per il bianco e nero. Perché?
“In generale perché credo di essere capace di esprimermi meglio in bianco e nero: il colore ha delle potenzialità a sé che non ho ancora esplorato. Nel caso di #riunime tale scelta è dovuta al fatto che ho voluto togliere tutto in modo tale da incollare lo spettatore agli occhi della persona ritratta”.

Hai già in mente di cosa farne dei ritratti che piano piano andrai ad accumulare?
“Sinceramente no, non ci ho ancora pensato. Però sarebbe una cosa molto carina tappezzare le pareti dell’università con i vostri volti”.

Chi vorrebbe aderire all’iniziativa come può contattarti?
Può scrivermi sui miei profili social:
https://www.instagram.com/antoniofede_/
https://www.facebook.com/antoniofedefotografia/

Paolo Mustica

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