Gli amici (così sono stati definiti) del Partito Democratico lo danno verso la rotta di Dino Bramanti, ma lui giura fedeltà al centrosinistra. Giuseppe Picciolo è il nome su cui più si è discusso in questo primo scorcio di campagna elettorale, fin da quando ha squarciato il silenzio post 4 marzo di un centrosinistra che contava i danni di un fallimento epocale. Lo stesso ex deputato regionale aveva manifestato la propria insoddisfazione verso un Pd di cui è stato un’imponente costola, ma la sua presenza all’interno della coalizione è stata mal digerita da qualcuno. Da qui l’ipotesi di un passaggio con quel centrodestra pronto a lanciare sul tavolo della campagna elettorale il nome di Dino Bramanti, personaggio di spicco della società civile capace di aggregare quante più anime in nome di un progetto politico unitario.
Il sostegno di Sicilia Futura a Bramanti sembrava fantapolitica, fino a quando non si sono rotti gli argini di un centrosinistra rimasto fermo sulla riva di un fiume che intanto continuava a scorrere. Il primo segnale lo ha dato Totò Cardinale, diventato ciambella di salvataggio di un Musumeci sempre più in difficoltà dalle parti dell’Ars. Così facendo Sicilia Futura si conferma partito di Governo o comunque filogovernativo, pronto a muovere le proprie pedine in soccorso di chi decide. Un ago della bilancia buono per tutte le stagioni, pronto a dialogare anche con chi è stato avversario in campagna elettorale. Picciolo ha giurato fedeltà al centrosinistra in vista delle amministrative, ma non si tratta di una fedeltà incondizionata, perché il programma è stato presentato al Partito Democratico ma resta sempre il nodo principale: quel del nome del candidato sindaco.
Oggi il Pd dovrebbe sciogliere le riserve, Sicilia Futura pretende un nome autorevole, ma dall’altra parte si continua a tirare dalla giacchetta Bramanti, per cercare di smarcarlo dalla marcatura a uomo dei partiti del centrodestra. Il sogno, neanche tanto nascosto, sarebbe quello di una grande coalizione in grado di garantire per i prossimi 5 anni un’amministrazione nel segno della responsabilità. Un progetto grande ed ambizioso che però richiederebbe tempo, quel tempo che adesso non sembra più esserci, soprattutto in virtù della conferenza stampa di presentazione dello stesso Bramanti. Se l’appoggio di Cardinale a Musumeci avrà i suoi riflessi anche a Messina lo scopriremo presto.