Bramanti respinga i camaleonti che profumano di naftalina

Il prof. Dino Bramanti potrebbe essere il sindaco ideale di questa città, ma stia attento a non commettere l’errore di “imbarcare” figuri d’antan, che profumano di naftalina. All’appello di ieri mattina mancava solo Luciano Ordile – persona rispettabile ma avanti con l’età – e poi in quella sala del teatro Vittorio Emanuele c’erano praticamente tutti.

Compresi i camaleonti che alle scorse politiche hanno appoggiato il centro-sinistra, attraverso vergognose piroette. I trasformisti seriali erano tutti schierati in ordine sparso, quasi a volere rimarcare con la loro presenza che il cambiamento in questa città non esiste.

S’è parlato molto di giovani, ma qualcuno ha giustamente osservato che l’età media dei presenti superava buoni i sessantacinque anni. Tanti pensionati, solo alcuni giovani (parecchi figli di galoppini). Ma si è trattato di qualche mosca bianca. Quindi i soliti noti assiepati nella sala. Non c’erano politici per scelta,  questo bisogna rimarcarlo.

Il prof. Dino Bramanti avrà notato certamente il particolare e siamo certi farà tesoro del nostro articolo, che non vuole essere una critica ma la cronaca critica di una mattinata di fine marzo, in cui si comincia a delineare il futuro di questa città.

Da giovane con qualche ciuffo bianco ho provato un sentimento che non so nemmeno descrivere, nel vedere quella gente (la vera responsabile dello sfascio di Messina), che bellamente ha preso posto nel foyer del Vittorio Emanuele alla ricerca di cosa?

Caro Bramanti se lei ha realmente intenzione di prendere in mano il timone di una città alla deriva, proponga un modello nuovo per Messina che prescinda da personaggetti avanti con l’età o dai soliti galoppini, che nulla hanno a che vedere con un progetto civico, ma che al contrario richiamano la politica. Quella brutta. Posto che esiste anche la buona politica della quale non può farne a meno. Spazio a giovani, professionisti e rappresentanti della società civile, ma ci risparmi la vista di quella gente che ha sulle spalle la vera responsabilità del declino di Messina.

Comprendo si sia trattato della “prima”, ma per non sbagliare in futuro è meglio prendere subito le distanze dagli anziani camaleonti messinesi che intendono riproporsi sulla scena della politica tentando di negoziare una “poltroncina” in cambio di una manciata di voti.

A loro riservi solo delle belle panchine ai giardinetti pubblici.

Ne trarremo tutti un bel vantaggio.

Davide Gambale

Redazione

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