L’hanno invitato per porgere il saluto al Congresso della Uil e lui ha tenuto un comizio. Povero Renato Accorinti, s’è convinto d’essere un bravo sindaco e l’ha detto pubblicamente al cospetto dei delegati che hanno educatamente accompagnato con un tiepido applauso la fine del suo discorso. Teatro della nuova “accorintata”, il Vittorio Emanuele, dove ieri la Uil ha rinnovato le cariche provinciali.
Il sindaco di Messina, invitato nella qualità, ha abusato dello spazio concesso trasformando il saluto in un becero comizio. Ha sparato ad alzo zero contro quelli che c’erano prima, ha elencato le cose buone che ha fatto, omettendo di dire ciò che non ha fatto, prima di lasciare precipitosamente la sala ha detto chiaramente che la Raffineria di Milazzo va chiusa perché inquina.
Senza tenere conto che parlava al cospetto di delegati che rappresentano i lavoratori e senza considerare che la Ram dà lavoro a più di duemila persone. Un discorso irriguardoso e irrispettoso che ha scatenato un dibattito piuttosto acceso.
Qualcuno ha rinfacciato ad Accorinti che la città di Messina è sprofondata sempre di più da quando siede sulla poltrona di sindaco. Giuseppe De Vardo, segretario territoriale dei pensionati Uil, ha ricordato tutti i soldi persi dalla città di Messina, a partire dal progetto del Tirone per finire con il fondi per il Risanamento. Qualcosa come 27 milioni di euro polverizzati a causa di un’amministrazione che non è stata nemmeno capace di predisporre i progetti.
Renato Accorinti ieri ha dimostrato di vivere in un mondo tutto suo, distaccato dalla realtà quotidiana che vivono i messinesi. Se è vero che qualcosa di buono è stata fatta – sarebbe ingiusto non rilevare che l’Atm adesso funziona – i cittadini non dimenticano la crisi dell’acqua, la sporcizia per le strade, le montagne di spazzatura, le buche, i semafori rotti, le vergogne delle aree pedonali, i negozi chiusi, le tasse elevatissime e tanto altro ancora. Ma lui tanto s’è convinto di essere stato un bravo sindaco.
Lo vedremo il 10 giugno quando i messinesi si recheranno alle urne…
Davide Gambale