“Dopo l’ennesima aggressione negli ospedali siciliani, finalmente è arrivata la presa di posizione del Governo Musumeci. Ci sono voluti anni di denunce alle varie prefetture e numerose richieste di attenzione da parte di questo sindacato”, dichiara Calogero Coniglio Segretario Regionale della Fsi-Usae, Federazione Sindacati Indipendenti organizzazione costituente della confederazione Unione Sindacati Autonomi Europei.
L’ultimo episodio di violenza si è verificato presso l’ospedale Villa Sofia di Palermo, dove il familiare di un paziente ha prima insultato e poi colpito con un casco in testa e alla schiena il medico di turno nel reparto di Chirurgia del nosocomio, reo di aver ‘ritardato’ la visita del proprio congiunto e per la mancanza di posti letto.
“Una situazione allarmante che necessita di una soluzione. Come sindacato esprimiamo solidarietà a quei lavoratori, infermieri, medici, tecnici, oss e ausiliari, offesi dalla violenza e ci associamo a quanto dichiarato dal presidente Musumeci che ha scritto ai nove prefetti della Sicilia, chiedendo di convocare al più presto possibile i rispettivi Comitati per l’ordine e la sicurezza pubblica, per discutere in quelle sedi le opportune soluzioni. Bisogna fronteggiare questa vera e propria emergenza”.
Dopo l’incontro che il sindacato Fsi-Usae ha avuto con il questore di Catania Alberto Francini, per fare il punto della situazione sulla questione sicurezza negli ospedali della provincia etnea e individuare congiuntamente le misure idonee ad arginare i numerosi casi di aggressioni al personale sanitario, si chiede incontro urgente con il presidente Musumeci per porre l’attenzione su tutti gli operatori della sanità siciliana e per offrire la propria collaborazione nella risoluzione di questa escalation di aggressioni.
Aggressioni negli ospedali, Fsi-Usae lancia un appello a Musumeci
redme |
martedì 10 Aprile 2018 - 17:17