Nonostante l’impegno assunto dal presidente Musumeci continuano le aggressioni negli ospedali siciliani. Si aggiunge un altro caso, ancora una volta al ‘Civico’ di Palermo.
La Fsi-Usae Federazione sindacati indipendenti costituente della Confederazione Unione sindacati autonomi europei, esprime solidarietà agli operatori sanitari vittime di quest’altro triste episodio e chiede attenzione.
“Non si può più rinviare la soluzione a questa emergenza di violenza che sta destabilizzando tutta la sanità siciliana – dichiara Calogero Coniglio, segretario regionale della Fsi-Usae – Il personale infermieristico, tecnico, medico, ausiliario e di supporto non vuole più lavorare nei pronto soccorsi siciliani e chiede di esser trasferito in altri reparti o, nel peggiore dei casi, preferisce mettersi in malattia rimanendo in casa e non rischiando così anche la vita. Ormai c’è il terrore negli ospedali siciliani.
Chiediamo urgentemente un incontro al presidente Musumeci, visto che per mettere fine a questa criminalità non sono bastate le nostre denunce a prefetture e questure, le interrogazioni parlamentari presentate, le rassicurazioni, la solidarietà e le varie promesse ricevute”.