Operazione nostalgia di Fratelli d'Italia, riecco Filippo Livio: "Darò il mio contributo ma non mi candido"

Nel 2006 decisi di farmi da parte, di non occuparmi più della politica locale anche se di cose da dire ne avevo. Ma adesso è giunto il momento di dare il mio contributo ad un progetto politico serio, che darà molto spazio ai giovani”.

La politica locale riabbraccia Filippo Livio, che rompe un silenzio lungo dodici anni per abbracciare Fratelli d’Italia. Non sarà uno dei candidati nelle liste per il prossimo Consiglio Comunale, questo il diretto interessato lo chiarisce subito, ma vuole dare un supporto fatto di esperienza e capacità amministrativa.

Perché Livio l’aula consiliare la conosce bene, avendola presieduta per ben due volte e avendo portato avanti battaglie a livello nazionale: “Quando fui eletto la prima volta, nel 1994, il presidente del Consiglio Comunale non aveva a disposizione neanche la stanza, insieme al mio collega di Torino portammo avanti tante iniziative affinchè questa figura fosse rispettata a livello nazionale. Vi doveva essere una maggior dualità tra Consiglio Comunale e amministrazione. Ricordo anche che l’Amam si è trasformata in Spa dopo soli 3 mesi dal mio insediamento alla presidenza della società”.

Livio spiega i motivi della sua scelta: “Concordo con Giorgia Meloni quando dice per occorre crescere per non morire – ha spiegato – questa purtroppo è la città dei No a prescindere, dove l’importante è non far fare le cose anche se buone e positive per la collettività. Da qui il successo di Accorinti che ha guidato un’amministrazione dannosa, capace solo di presentare delibere a poche ore dalla scadenza. Sono certo che Bramanti vincerà, grazie a lui l’Irccs è diventata una grande ed importante realtà, mi domando cosa debba dimostrare ancora affinchè si riveli un candidato sindaco all’altezza”.

Sull’operazione che ha portato Livio alla corte di Fratelli d’Italia, c’è lo zampino di Elvira Amata: “Lo conosco dal 1994, lui era il presidente del Consiglio Comunale al momento del mio primo mandato, eravamo entrambi dentro Forza Italia, per me è un maestro. Quella era un’aula di grande spessore, dove si dava la possibilità ai consiglieri di studiare le delibere fino all’ultimo rigo. Nulla di paragonabile con quello che purtroppo si è visto negli ultimi 5 anni”. Presente anche la deputata nazionale Ella Bucalo: “Per noi è un grande privilegio avere questa figura dentro il partito”.

Antonio Macauda

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