Venerdì, alle ore 18,00, nell’ambito del progetto “Opera al Centro”, promosso dalla Sezione Arti Visive del Teatro Vittorio Emanuele, sarà inaugurato il vernissage dal titolo “Unique Series” dell’artista Antonello Arena, che apprende l’arte del dipingere dalla zia materna, la pittrice Maria Baronello, con la quale collabora per diversi anni.
Staccatosi dalla figurazione classica, espone la nuova ricerca nel 1986 in “due artisti a confronto” e subito dopo in “frammenti” con un catalogo a cura dell’amministrazione provinciale, curato da Luigi Ferlazzo Natoli. Altra tappa fondamentale della carriera artistica è il 1988, con la mostra “inchiostri su carta” a cura di Tommaso Trini, Lucio Barbera e Teresa Pugliatti. La nuova figurazione “informale” tocca diverse città italiane ed estere con esposizioni in gallerie e fiere d’arte. Dal 1990 al 1999 l’attività artistica di Arena si sviluppa in modo multiforme e multimediale, spaziando dai cortometraggi, alcuni dei quali premiati in sedi internazionali, alla progettazione di locali di tendenza; anche la pittura subisce una trasformazione, che vede l’inserimento di motivi romantici nell’informale esistente. L’informale romantico, così viene battezzato da alcuni critici, viene esposto nel 1999 a Milano e Venezia presso lo “Spazio Eleusys” con la mostra “Percorsi dell’Anima” a cura di Lucio Barbera e Martina Cavallarin. Nel 2000 viene invitato alla triennale di Milano col video “segni del tempo” e la Sony sponsorizza catalogo e mostra multimediale “segni del tempo” curata da Tiziana Ferrari, presso la Fondazione Mudima-Milano, con testi di Lucio Barbera e Martina Corgnati.
Dal 2001 al 2002 collabora con la galleria “Franco Cancelliere Arte contemporanea”, molte le mostre collettive e personali di questo periodo, come “ritratti da collezione”, “la partita”, “favolosi anni ’60”. Dal 2009 collabora col giornalista e direttore di Tempo Economico, Milo Goj, dal sodalizio nascono una serie di mostre ed eventi di altissimo prestigio. MIP – Milano, Spazio via della Spiga – Milano, Scuola di Palo Alto – Milano, Le Capannelle – Roma. Dal 2012 al 2014 una nuova esperienza con le resine, sia piane che tutto tondo, sia illuminate che luminose. Nel 2015 ritorna alla pittura con la serie “Metropoli”, grandi tele (Nuovo figurativo informale) che ritraggono per lo più città americane. Gli ultimi lavori “Unique Series”, vengono esposti da Giorgio Grasso a Venezia, nelle mostre: “Charter – lo stato dell’arte ai tempi della 57° Biennale di Venezia” ai Magazzini del sale e a Palazzo Zenobio sede ufficiale del padiglione Armenia 57° Biennale di Venezia.
Ha insegnato Pittura e Decorazione nelle Accademie di Messina, Patti, Roma, Capo d’Orlando.
Il catalogo della mostra si avvale del testo critico di Gianluca Ranzi.
All’inaugurazione interverranno il Presidente del Teatro Vittorio Emanuele, Luciano Fiorino e il Sovrintendente Egidio Bernava.
La mostra potrà essere visitata fino a martedì 2 maggio dalle ore 10.00 alle 13.00 e dalle 16.30 alle 19.00, escluso il lunedì.
Un evento da non perdere per scoprire la profondità di un’artista che non conosce confini.