E patto di non belligeranza fu. Giorni di trepidante attesa per la conferenza stampa congiunta tra Dino Bramanti e Cateno De Luca, che alla fine ha ufficializzato un accordo tra i due candidati sindaco. Fair play, di rispetto reciproco, legalità e trasparenza, ecco cosa c’è alla base della stretta di mano più chiacchierata di questo primo scorcio di campagna elettorale.
Qualità che dovrebbero caratterizzare ogni sana , competizione elettorale, ma negli ultimi tempi sembra davvero merce rara. Bramanti e De Luca andranno avanti da soli, per la propria strada ma nel rispetto reciproco, del buon senso civico e sullo spirito del confronto democratico. Nessuno spazio alle considerazioni di carattere professionale o personale, anzi, i due si avviano ad un confronto costruttivo e trasparente.
Dino Bramanti a questo proposito aggiunge: “E’ un passo che andava fatto, la città non può continuare a subire più di quanto non abbia subito nell’arco di tutti questi anni”.
Inevitabilmente i due parleranno anche di programmi, i punti in comune non mancano ma anche quelli dove sarà necessario approfondire un confronto. Quindi resta deluso chi si aspettava un passo indietro di qualcuno dei due,
Bramanti ribadisce la volontà di voler vincere già al primo turno e per questo punterà su un numero di liste particolarmente sostanzioso: “Non andremo insieme ne ci ritireremo, io spero di vincere al primo turno. Il ballottaggio è una partita a parte, questa mattina ho assistito una donna in stato grave per cui c’è poco da fare, assomigliava alla mia città. Non servono ricette magiche, serve solo il lavoro. Noi ci confronteremo in futuro, ma io non sono un croupier e nessuno dei miei ragazzi lo è. Sul tram ad esempio la penso diversamente rispetto a Cateno, ma va fatta qualche modifica anche nel rispetto della Vara. Dare risposte alle persone, non promesse elettorali. Sono certe 10 liste, ma ci sono altri movimenti nazionali , sull’undicesima e la dodicesima non vi è certezza. Saitta? Pensiamo alle cose serie”. Ma torniamo alle colonne portanti dell’accordo, vale a dire fair play e zero polemiche, fattori che rappresentano una decisa inversione di rotta per De Luca, che nell’arco delle ultime settimane non ha risparmiato attacchi al vetriolo verso gli avversari, Bramanti compreso ed etichettato come l’uomo delle “lobby che hanno affossato la città”.
Il deputato regionale però resterà fedele al patto: “E’ un segnale importante che diamo alla città, Messina non può essere amministrata con la logica delle bande armate. Qui sicuramente c’è il futuro sindaco di Messina, ma con stile vogliamo continuare a fare campagna elettorale. Io credo che ognuno deve saper fare il proprio mestiere, io ho dimostrato di saper fare il sindaco , Dino lo dvrà dimostrare. Io non ho candidato nessun consigliere uscente, se Dino ha alle spalle la politica che ha rovinato la città se la dovrà vedere lui. Qui nessuno si vuole ritirare. Invito Saitta a chiarire con quali mezzi e strumenti vogliono aiutare la città, farò come Dino non risponderò alle polemiche”.
Da parte di De Luca nessun veto per il futuro: “Dino è libero di scegliersi tutti gli assessori, se lui vorrà possiamo fissare delle tappe su singoli punti, non mi ritengo il depositario delle verità. Se la città riavrà l’area ex Sanderson, con un finanziamento da 25 milioni, sarà grazie al mio impegno in commissione bilancio”.