Suonano gli Sos, ma nessuno sembra raccogliere i gridi d’allarme. Eppure la gente abita accanto al torrente tra topi, zanzare ed erbacce che ormai hanno superato persino le case.
“Siamo sepolti vivi”, ha dichiarato un residente di Scala Ritiro, esasperato per le continue richieste di aiuto, tutte purtroppo rimaste inascoltate. In effetti la situazione che vedete in foto è il simbolo di un disinteresse degli organi competenti che va segnalato e denunciato.
Impossibile far finta di nulla, la vegetazione spontanea ha preso il sopravvento del letto del torrente, praticamente una distesa di verde incolto. In alcuni punti, gli arbusti hanno superato il tetto delle abitazioni, in altri scarti edili, copertoni e rifiuti di ogni genere creano pericolosi “tappi” in caso di forti precipitazioni.
Una bomba ecologica pronta ad esplodere, silente, ma potenzialmente devastante, basti pensare alla famiglia Carità spazzata dal torrente Annunziata in piena o più recentemente all’alluvione che ha devastato Giampilieri e Scaletta. Anche in quel caso ci furono avvisaglie che nessuno prese in considerazione fino a quando la natura ha presentato il suo salatissimo conto.
A pochi metri di distanza, come nulla fosse, proseguono i lavori di smontaggio del viadotto “Ritiro”.
La demolizione e la successiva ricostruzione di quel tratto di autostrada renderà più sicuro e scorrevole il transito sulla Tangenziale, eliminando le lunghe code che si registrano principalmente in estate o nei fine settimana. Ma questa è tutta un’altra storia…
Tonino Demana