Interminabili scrosci d’applausi e un caloroso e avvolgente abbraccio che dal pubblico si è levato a salutare gli artisti sul palcoscenico e con la stessa intensità è stato ricambiato. Questa l’immagine di Odissea. Il canto di Nessuno che sabato scorso ha chiuso la lunga rassegna del Teatro Mandanici e che rimarrà indelebilmente impressa nella mente degli spettatori.
Confermato, insomma, il valore del progetto durato due anni che l’anno scorso ha dato vita a “Un canto mediterraneo” e che quest’anno, appunto nella serata conclusiva, tra le suggestioni dei fiati, quelle delle percussioni, le grandi voci soliste, il suono inconfondibile di zampogne a paru e organetti e la potenza dei cori, impegnati sia nei recitativi sia nei canti, ha raccontato una Odissea “resa attraverso quella lingua omerica e mediterranea che è il siciliano”, con rigore narrativo e ingegnoso mix di musica e parola.
Un progetto, questo, ideato da Sergio Maifredi e mirabilmente diretto e interpretato da Mario Incudine, in scena nel doppio ruolo di Ulisse e di un cantore e che ha visto Ivan Bertolami vestire i panni di Polifemo e lo special guest Kaballà in quello del cantore, mentre gli allievi dei laboratori hanno vestito i panni dei Ciclopi.
A rafforzare la magia di una storia senza tempo il musicista Antonio Vasta, maestro concertatore dello spettatore, che con i suoi immancabili fisarmonica, pianoforte e organetto, ha diretto magistralmente la parte musicale affiancando i maestri Antonio Putzu (fiati), Daniele Merrino (fiati), Giorgio Rizzo (percussioni), Francesco Argento (batteria), Pino Ricosta (basso), Manfredi Tumminello (chitarre), Santino Merrino (tamburelli), il Coro popolare del Teatro Mandanici, l’Orchestra popolare di Barcellona Pozzo di Gotto, l’Ensemble di zampogne, gli Organetti del maestro Pippo Benevento, i Visillanti “Gesù che porta la croce” di Barcellona e i Visillanti “Simbuli dâ Passioni” di Pozzo di Gotto, il Quartetto a plettro (Raffaele Pullara al mandolino, Mario D’Allura al mandolino, Giannicola Stagno alla mandola ed Elisabetta Monaco al mandoloncello), la Banda “Placido Mandanici”.
Uno spettacolo corale, che ha dato voce alla disperazione di un uomo, di un popolo, di una terra costruito su un impianto davvero originale in ogni sua parte che ha stupito il pubblico regalandogli una serata caratterizzata da incredibili emozioni.
Così si chiude l’intensa stagione teatrale del Teatro Mandanici che in nove mesi ha visto ottomila spettatori, quattro sold out, artisti come Edoardo Bennato, Massimo Ranieri, Jarabe de Palo, Tullio Solenghi, il Balletto di San Pietroburgo, l’opera lirica e il il family show: e a chiudere in bellezza la Stagione 2017/2018 del Teatro “Mandanici” di Barcellona Pozzo di Gotto, con una platea affollatissima e calorosa, “Il canto di Nessuno”, che ha portato in scena gli allievi dei laboratori e le eccellenze del territorio.