Infinite emozioni e sensazioni si sono mescolate la sera del 5 maggio in occasione dell’ultimo spettacolo, in chiusura di stagione. Questa l’atmosfera che irradiava, al Mandanici, dal palco alla platea in quella magica serata. Questa l’atmosfera percepita anche dal direttore artistico Sergio Maifredi che riguardo quella magica serata si è espresso con queste parole:
“L’emozione si è rinnovata, con la stessa intensità dello scorso anno. L’orchestra sul palco, il pubblico in piedi: la gioia negli occhi di chi ha lavorato per cinque mesi aspettando questo momento ed ora è lì, sul palco, consapevole di aver condiviso con la Città quello che sa fare e quello che non sapeva di saper fare ma che, con la forza dei maestri e dei compagni, ha tirato fuori”: ed è sull’ultimo momento dell’ultima serata della Stagione che punta l’attenzione per il suo “consuntivo” di due anni di direzione con un sipario che si è alzato venti volte e tutte le volte ha trovato una platea affollata e raccolto applausi a scena aperta, spesso seguiti da standing ovation. Assieme alla varietà delle proposte, che hanno attirato un pubblico altrettanto variegato e, andando incontro ai diversi desiderata degli spettatori, hanno coinvolto anche chi a teatro non c’era mai stato, Maifredi sottolinea “la produzione del territorio per il territorio, un progetto voluto dalla Città e portato alla realizzazione con gli artisti della Città”, appunto lo spettacolo conclusivo “Il canto di Nessuno”. “Un percorso non effimero ma costruito in due anni, che lascia un’eredità emotiva in chi ne è stato protagonista e in chi ne è stato spettatore. Ma vorrei dire che la magia è stata proprio questa: nessuno si è sentito spettatore ma tutti, sul palco e in platea, sono stati attori, costruttori di bellezza. Con umiltà e orgoglio”.
Ed è con tale stato d’animo che Maifredi ripropone la sua candidatura alla direzione artistica del “Mandanici” per la prossima Stagione, a riprova dell’affetto che ormai lo lega alla città. Con lui più di venti altri candidati, tutti di rilievo, con grande esperienza e grande attenzione al territorio. “In appena due anni siamo stati capaci di creare le condizioni perché il Teatro di Barcellona Pozzo di Gotto – sottolinea il sindaco Roberto Materia – suscitasse interesse, attenzione e fiducia nel mondo della cultura e dello spettacolo, tra gli addetti ai lavori e tra le diverse generazioni di spettatori, nei barcellonesi che oggi guardano con senso di appartenenza a questa struttura ma anche in chi abita altrove, in tutta la Sicilia e oltre. Lo dicono i dati (8000 spettatori, in entrambe le Stagioni una media di 800 presenze a spettacolo, numerosissimi sold out). Ma lo dice anche il fatto che molto spesso, al fianco dei nostri cittadini abbiamo trovato in platea persone provenienti da Messina, Catania, Palermo, da Reggio Calabria. È un motivo di orgoglio per tutto lo staff. A partire, naturalmente, dal direttore Maifredi al quale, di cuore, va il nostro ringraziamento. Ma grazie va detto anche a tutti i dipendenti del Comune che si sono dedicati ben oltre il semplice dovere a questa avventura. Ora attendiamo di vedere i risultati della selezione operata dalla commissione interna guidata dal Segretario generale e, con il direttore che verrà scelto, anche la nuova proposta di cartellone. Il nostro obiettivo è presentare la prossima Stagione entro luglio così come abbiamo fatto negli anni precedenti. Una corsa contro il tempo che, però, oggi trova in Comune un Ufficio Teatro ormai attivo, solido e competente”.
“La gestione amministrativa di un teatro comunale – ricorda Lucio Catania, Segretario generale del Comune e dirigente dell’Ufficio Teatro – è un’attività particolarmente gravosa e complessa, che abbiamo portato a termine grazie al sacrificio ed all’abnegazione di tutto il personale dell’ufficio appositamente costituito. Sicuramente quando, poi, i risultati sono quelli registrati, allora si è ripagati dello sforzo compiuto. Non parlo solo del numero e del gradimento degli spettatori e nemmeno dell’apprezzamento sempre maggiore registrato sui social, ma anche della visibilità e del riconoscimento che il ‘Mandanici’ ha oggi nell’ambito dei teatri siciliani e del settore della produzione culturale in generale.”
Bilancio positivo, dunque, per il Teatro Mandanici che, anno dopo anno e stagione dopo stagione, sta ritrovando la sua identità culturale nell’ambito dei circuiti teatrali nazionali.