Con il Piano di Riequilibrio a che gioco stiamo giocando? Ecco il grande interrogativo lanciato da Cateno De Luca sul documento che rappresenta la stella polare sulla gestione economica di Palazzo Zanca. Si questo punto, arriva la risposta dell’assessore allo Sviluppo Economico, Guido Signorino: “Nel circo Barnum dei candidati a Sindaco di Messina abbiamo a oggi assistito, da parte di alcuni, alla fiera degli effetti pirotecnici. Pochi contenuti, molta litigiosità e il tentativo di colpire l’opinione pubblica con presunti scoop, col volume delle affermazioni o con la polemica diretta e personale. Leggo oggi il testo della lettera inviata da uno contendenti al Ministero dell’Interno con richiesta di informazioni circa le intenzioni della Commissione sul piano di riequilibrio (decennale) attualmente sotto esame. È una dimostrazione di incapacità di assunzione della responsabilità di governo della tredicesima città d’Italia. Scrivere al Ministero per definire il proprio programma su un punto così importante come quello del riequilibrio finanziario significa non essere in grado di esprimere una propria precisa posizione. Come dire: se il Ministero mi dice di sì, farò quello che dice il piano; se il Ministero mi dice di no, dichiarerò il default. Come se Messina avesse di fronte a sé solo il piano decennale a suo tempo consegnato al Ministero o come se la mancata approvazione del piano a venti anni da parte del Consiglio ne abbia determinato il definitivo accantonamento. Chi conosce le norme sa che le cose non stanno così. Ogni amministrazione di nuovo insediamento ha 60 giorni di tempo per rivedere il piano di riequilibrio, se lo stesso non è stato ancora approvato dalla Corte Conti. Dunque chi si candida a governare la città non deve chiedere al Ministero cosa fare, deve dire ai cittadini come intende contemperare al meglio l’esigenza di pagare i creditori e quella di garantire i servizi ai cittadini e l’efficiente gestione della città. L’amministrazione Accorinti ha un programma chiaro sul punto: recuperare il piano ventennale erroneamente bocciato dal Consiglio Comunale e consentire alla città di incrementare i servizi pur garantendo il saldo dei debiti “storici”. Per questo il primo atto che Accorinti sottoporrà al nuovo Consiglio sarà la riproposizione del piano a venti anni già elaborato e dotato del favorevole parere tecnico dei dirigenti e del Collegio dei Revisori dei Conti”.
Poi la stoccata allo stesso De Luca: “Ma c’è di più. Chi ha scritto al Ministero si è qualificato “candidato Sindaco” quando ancora non lo è: la sua candidatura non è depositata ed è dunque un semplice cittadino, magari “aspirante” candidato, ma non ancora tale. Chiunque abbia esperienza istituzionale sa che gli uffici pubblici parlano per atti e non per confidenze: nessun pubblico ufficio che abbia in corso un’istruttoria potrà mai rilasciare una “anticipazione di giudizio”; il Ministero inoltre non risponde a cittadini che con tutta evidenza hanno il solo scopo di utilizzare politicamente eventuali notizie dallo stesso ricevute. Nessuna sostanza, dunque, dietro la lettera inviata al Ministero. Solo il tentativo di fare rumore. A meno di un mese dalle elezioni è il caso di smettere il gioco di chi la spara più grossa. È il caso di lasciare spazio alle cose serie, alle persone che sappiano dire davvero ai messinesi cosa propongono per lo sviluppo di una città di tutti, di una città per tutti”.