Gallodoro ha ospitato l’edizione 2018 dell’evento “Chiese Aperte”, organizzato in tutta Italia da Archeoclub, in collaborazione con la Conferenza Episcopale Italiana. Scopo dell’iniziativa è quello di mette-re in luce, la seconda domenica di maggio, le chiese che generalmente sono chiuse o comunque non utilizzate.
Archeoclub Area Ionica Messina ha individuato quest’anno le chiese di S. Nicolò e S. Maria Maddalena di Gallodoro, oggi rese fruibili anche grazie all’impegno del comune.
L’evento ha preso il via proprio dalla chiesa di S. Nicolò, nella parte alta del paese, con i saluti di benvenuto da parte del sindaco, Alfio Currenti, che ha elogiato l’iniziativa “grazie alla quale si è potuta oggi focalizzare l’attenzione sulla bellezza del nostro paese e delle nostre chiese”.
Gli ha fatto eco l’assessore alla Cultura, Antonella Bartolotta, che ha dato la disponibilità del comune ad iniziative culturali, perché “per noi è vitale accendere i riflettori sui quei monumenti ad oggi ancora poco vissuti. L’intento è far conoscere all’intero territorio una realtà tutta da scoprire”.
Un intento condiviso da Archeoclub Area Ionica Messina, il cui presidente, Filippo Brianni ha parlato di Chiese Aperte come “la prima di una serie di iniziative che saranno avviate a Gallodoro, grazie anche alla vivacità dei nostri rappresentanti sul Ghiodaro, come Giovanni Curcuruto. Già per giugno riscopriremo antichi palmenti ed i reperti di Castellace. Il sogno è comunque quello di incidere sulla storia greca e romana di Margi”.
Subito dopo gli interventi, Salvatore Mosca ha dato il via all’itinerario delle chiese di Gallodoro. Un’escursione che ha consentito di conoscere storia e caratteristiche delle due chiese scelte per l’evento, oltre che delle altre due (S. Sebastiano e S. Maria Assunta) che con i loro tesori artistici (su tutti il Gonfalone antonelliano) arricchiscono il patrimonio culturale del paese collinare.
In particolare è stata illustrata la chiesa di S. Nicolò, un piccolo rudere affacciato sullo Jonio, che ha rimpiazzato un’abbazia basiliana. Piccola e colma di simbolismi anche la chiesa di S. Maria Maddalena, scavata dentro la roccia a ricordare il Sepolcro del Cristo, posizionata nel 1711 di fronte a quella che fu la chiesa madre di S. Teodoro che ospitava la confraternita del SS. Crocifisso.
Nei pressi di questa chiesetta avveniva in passato l’incontro tra gli stendardi dell’Assunta e della SS. Trinità di Forza d’Agrò, che ora ha a luogo in una strada più a monte.