“Premesso che le dichiarazioni rilasciate in mattinata dal dott. Emilio Fragale sono frutto di un’interpretazione evidentemente soggettiva, è bene sottolineare un aspetto che ben esplicita la credibilità dell’Onorevole De Luca: l’idea che il sopracitato dott. Fragale sia “la testa pensante di Bramanti” e il “city manager” in pectore di una mia eventuale amministrazione è l’ennesima trovata cialtronesca destituita di qualsiasi fondamento di cui si è reso protagonista il deputato regionale che aspira a guidare la città di Messina. Anche oggi i messinesi sono costretti a sorbirsi l’ennesimo, delirante comunicato stampa firmato da Cateno De Luca”. Bramanti risponde senza mezze misure a Cateno De Luca, che a sua volta ha risposto senza peli sulla lingua ad Emilio Fragale, che aveva sottolineato la scarsa affinità elettorale tra i due candidati sindaco. L’ex primo cittadino di Santa Teresa ha lanciato l’ipotesi di un “inciucio” elettorale con Saitta e quindi contro il deputato regionale.
Un’ipotesi negata con vigore da Bramanti: “Il candidato sindaco, che fa riferimento a un non meglio precisato “inciucio” tra il sottoscritto e il candidato del centrosinistra, Antonio Saitta, prosegue nella sua strategia della “suggestione”, una linea d’azione che rasenta il pittoresco e che fa emergere l’ossessione spregiudicata di un candidato privo di argomentazioni serie e per questo costretto, puntualmente, a ripiegare su forme di becero complottismo e a fare leva su versioni fantascientifiche delle dinamiche politiche. È francamente spiacevole ritrovarsi ogni giorno costretti a confrontarsi con questo modo d’intendere la politica. Ed è ancora più triste, nel caso in questione, che il protagonista di queste esternazioni stucchevoli sia un rappresentante dell’Assemblea Regionale Siciliana, il più antico parlamento d’Europa. Quanto detto prescinde dalla competizione elettorale: il problema è ben più ampio, perché soggetti politici di questo calibro, che ogni giorno, spinti dall’ossessione del potere, riescono puntualmente a trasformare la nobile sfera della politica in un teatrino di bassa lega, non fanno altro che minare dalle fondamenta il rapporto tra la collettività e le istituzioni. Ma sono proprio i profili – fortunatamente rari – come quello dell’Onorevole De Luca che, paradossalmente, riescono a trasmettermi forza e ostinazione nel credere che la politica debba necessariamente ritrovare la dignità perduta. Servono, le sue costanti, risibili iniziative, a convincermi, ancora una volta, che sia necessaria un’inversione di rotta. Non sappiamo come andrà a finire questa tornata elettorale, ma al di là di tutto, i messinesi, lo dico con assoluta convinzione, non meritano di essere ridicolizzati ogni giorno così. Non è Dino Bramanti candidato sindaco a pensarlo: è Dino Bramanti, cittadino di Messina, nato e cresciuto a Messina, innamorato di Messina”.
De Luca, a sua volta, non le manda a dire: “Bramanti ormai è tenuto politicamente in vita con il respiratore artificiale e non riesce più a tenere a bada i suoi galoppini come l’aspirante direttore generale di Palazzo Zanca, avv. Emilio Fragale”. Lo dice in una nota di replica al prof.Bramanti il candidato a sindaco Cateno De Luca che afferma: “Invece di pontificare in solitudine pensando di poter fare il padre padrone, come all’Istituto Neurolesi, il professor Placido Bramanti la smetta di sfuggire al confronto con gli altri candidati a sindaco evitando di strumentalizzare il suo presunto amore per Messina del quale ancora in settant’anni nessun messinese si è mai accorto”.