Assunzioni ed inaugurazioni last minute: quando il re non fa corna

Antonio Macauda

Assunzioni ed inaugurazioni last minute: quando il re non fa corna

martedì 05 Giugno 2018 - 12:19

C’è un antico detto che recita che in amore e in guerra tutto è consentito. A queste due categorie ne andrebbe inserita una terza, cioè la campagna elettorale, specie se si tratta delle amministrative dove la differenza tra la vita e la morte può essere un singolo voto. Queste settimane di campagna elettorale ci hanno dato la conferma di quello che professiamo da tempo, ovvero che a Palazzo Zanca negli ultimi cinque anni sono cambiate le facce ma non i metodi.

Anzi, quanto sta avvenendo da un po’ di tempo a questa parte è pure più grave, perché certe cose vengono da chi da cinque anni non fa altro che professarsi migliore, sbattendo in faccia agli altri la medaglietta dell’onestà intellettuale  autoriconosciuta, amministrando da un piedistallo col ditino sempre puntato.

In queste settimane l’amministrazione Accorinti ha calato tutti gli assi nella manica, dalla selezione del Ragioniere Generale, figura fondamentale nella gestione della macchina amministrativa, al tentativo di assegnare alcuni immobili fino al colpaccio, vale a dire l’assunzione di un dirigente a tempo indeterminato a 72 ore dal ritorno alle urne.

Questo per tenere sempre caldo il fronte comunale, ma negli ultimi giorni anche alla città è stata data prova di un’efficiente laboriosità che ha portato alla riapertura dell’ex Gil (senza custode) fino all’odierna riapertura dell’acquario della Villa Mazzini, chiuso addirittura da 4 anni. Quest’ultimo reso possibile grazie all’utilizzo dei fondi del Masterplan.

Tutte iniziative che fanno discutere, perché come ovvio che sia ormai da diverse settimane tutto assume la forma della propaganda elettorale e naturalmente Accorinti non fa eccezione. Magari diranno che non è così, che tutto questo viene fatto con uno spirito diverso, ma lo spirito e le intenzioni contano davvero poco davanti ai fatti.

L’amministrazione tenta di giocarsi tutte le proprie carte fino all’ultimo, esattamente come avrebbero fatto i famigerati “quellidiprima”, ma siamo sicuri che in quel caso avremmo avuto le lezioni morali di chi è abituato a vivere sul piedistallo e con il ditino puntato, attaccando sul proprio petto medaglie per l’onestà intellettuale e non solo. Dopo tutto, si sa, il re non fa corna.