La prima avventura elettorale di Alessandra Colosi sta per terminare, ma adesso è giunto il momento di raccogliere quanto seminato. Comunque vada a finire, la 25enne candidata tra le fila di Forza Italia per il Consiglio Comunale, ha vissuto un’avventura importante facendole capire quanto sia importante metterci la faccia e rappresentare quella generazione di messinesi che abbandonano la città per trovare lavoro altrove.
Allora Alessandra che sensazioni hai a poche ore dal triplice fischio di questa campagna elettorale?
Ho provato tante emozioni positive in queste settimane, ho conosciuto tante belle persone ma non posso esprimere un giudizio complessivo, non posso fare un confronto con il passato visto che per me è la prima esperienza.
La campagna elettorale è stata come ti aspettavi?
Sinceramente è stata peggio (ride). E’ molto difficile creare consenso, dall’esterno può sembrare facile coinvolgere amici e conoscenti, c’è stata molta frammentazione ma questo sono sicuro che riguarda tutti i candidati. Però credo di aver dato il massimo, chiunque mi abbia conosciuta ha semplicemente visto Alessandra, una ragazza di 25 anni che studia economia e vuole costruire il proprio futuro in questa città.
Hai percepito quella disaffezione alla politica di cui si parla tanto?
Le persone purtroppo hanno perso fiducia nella politica, su questo punto la politica stessa deve porsi delle domande. Io vorrei trasmettere fiducia, essere la voce di quei giovani che vogliono una Messina diversa rispetto a questo presente davvero poco roseo.
Che Consiglio Comunale ti auguri possa uscire fuori da queste elezioni?
Non credo che si debba gettare via il bambino con tutta l’acqua sporca. Mi piacerebbe che in aula ci fosse un buon numero di giovani, di volti nuovi che possano in qualche modo rappresentare il riscatto per questa città, ma dall’altra parte mi auguro che possa esserci anche qualche figura esperta, che conosca le carte e gli atti amministrativi. Credo che su trentadue consiglieri ci possa essere un sano equilibrio tra volti nuovi e persone esperte, ma l’importante è che si basi tutto sulla conoscenza degli atti, sarebbe riduttivo parlare solo di età anagrafica.
Al centro di questa campagna elettorale ci sono finiti proprio i giovani, quei numerosi giovani che lasciano Messina per cercare lavoro in altre regioni d’Italia o all’estero. Un tema molto caro sia al Governatore Musumeci che al candidato sindaco Dino Bramanti che ieri si sono alternati sul palco di piazza Cairoli.
Credo che questo tema debba riguardare tutti, io stessa ho tanti amici che sono andati altrove per cercare quel lavoro e quelle gratificazioni che questa città non è stata in grado di dargli. Vorrei potergli dire che hanno fatto male, ma sotto un certo punto di vista li capisco anche se credo fortemente in quello in cui faccio. Credo che questa sia stata la grande sconfitta di una classe dirigente, mi piacerebbe essere la voce dei miei coetanei che vorrebbero restare qui a costruire il loro futuro, un futuro migliore per questa città. Nessuno dovrebbe essere costretto a lasciare Messina, noi siamo nati e cresciuti qui e dobbiamo pensare a far crescere il nostro territorio. In queste settimane ho avuto la vicinanza di persone adulte, questo vuol dire che anche persone più grandi di me hanno deciso di spendersi per una generazione che non è la mia.
Il progetto Fabbrica Messina lanciato da Bramanti credi che possa essere il primo segnale di svolta?
E’ un laboratorio, una piattaforma aperta alle giovani eccellenza locali dalla quale possono essere partorite idee attuabili da quella che, mi auguro, possa essere la futura amministrazione comunale. E’ un segnale positivo, Bramanti come candidato sindaco lo ha dato, facendo capire che dalle parole era il momento di passare ai fatti e questo gli fa onore.
Non so se ne sai al corrente ma il tuo nome è tra i più gettonati nelle zone del centro-sud cittadino.
Mi fa piacere, mi auguro che questo serva a farmi raggiungere un bel risultato. Sicuramente questa campagna elettorale mi ha arricchito molto sotto il profilo umano, non vorrei fermarmi qua, anzi, vorrei continuare il mio impegno politico per questa città.