“La struttura organica di Protezione Civile comunale, così come adesso composta, non è completa ed è chiaramente insufficiente a soddisfare tutte le necessità dello Staff Comunale per il regolare svolgimento di attività in “tempo di quiete”, immaginiamo in “emergenza”. A dirlo Cateno De Luca, candidato a sindaco di Messina che aggiunge: “Certamente non è da annullare il lavoro svolto fino ad oggi, fatto di enormi sacrifici da parte di tutte le componenti, ma la totale assenza di attenzione da parte dell’Amministrazione nei confronti del personale e delle “forze del volontariato” hanno comportato una lentezza nell’attuazione di quanto progettato, con risultati che non hanno dato conforto e sicurezza alla cittadinanza. Situazione preoccupante della carenza di personale. Bisogna considerare che, per il pensionamento di due geometri e di personale autista destinato ai mezzi speciali, a breve scadenza il nucleo “movimento terra” sarà destinato a sparire mentre non si riuscirà a garantire regolarmente nemmeno il turno di reperibilità ed i vari servizi d’istituto. Altri aspetti, ancora preoccupanti, sono le risorse economiche disponibili. Attualmente infatti, per le emergenze, sono disponibili circa 250 mila euro per residui dell’esercizio precedente e 150 mila già impegnati per lavori da affidare all’esterno a ditte private. Tutto ciò mette una certa preoccupazione in quanto le somme residuali potrebbero essere impiegate puntualmente qualora l’amministrazione redigesse i bilanci previsionali entro l’anno corrente per il successivo. Come ben noto, i bilanci di previsione spesso sono stati approvati ad Esercizio Finanziario inoltrato e le somme disponibili sono state valutate sui “dodicesimi” rispetto all’e.f. precedente. Appare chiaro che bisogna quindi procedere ad una riorganizzazione degli uffici in funzione delle competenze professionali disponibili, nel contempo individuare le sinergie tra i vari uffici quali autoparco dei mezzi e staff di Protezione Civile, separando in due strutture interne quella tecnica progettuale e quella operativa evitando sovraccarichi per il personale tecnico a disposizione. Da non sottovalutare la possibilità di unificare il parco autisti, impiegando anche quelli della Città Metropolitana così come sperimentato durante le emergenze idriche”.
“Per quanto riguarda l’apporto fondamentale delle forze del volontariato, spesso “utilizzate” per sopperire le carenze di organico dello Staff di Protezione Civile e della Polizia Municipale – prosegue De Luca – durante le emergenze di qualsiasi natura, non hanno a disposizione dei locali idonei ove accentrare tutte le attività ed i mezzi in possesso. Tutto ciò premesso, si vuole costituire la base per far crescere la città in maniera sicura, attraverso gli strumenti tecnologici, l’utilizzo dei social network, App mirate ad interagire direttamente con il cittadino. Fondamentale importanza è il dialogo e la collaborazione fattiva con tutti gli altri enti coinvolti, come gli ordini tecnici, i dipartimenti regionali e provinciali della Protezione Civile, Prefettura, Vigili del Fuoco e Azienda Sanitaria locale al fine di costituire una rete funzionale 365 giorni all’anno e non soltanto in occasione di esercitazioni od altri eventi occasionali. Il volontariato si è reso parte fondamentale in questi anni per la realizzazione del piano di emergenza, fornendo spesso iniziative a supporto delle amministrazioni e non ricambiate con atti concreti di sostegno alle Associazioni iscritte all’elenco territoriale del Volontariato. Basti pensare che la Consulta delle Associazioni di Volontariato, costituita da 14 associazioni, non possiede una sede operativa. Eppure, il volontariato della Protezione Civile è stato indispensabile in questi anni per la piena riuscita di vari eventi che hanno comportato enorme affluenza di pubblico, assimilando gli stessi eventi per questo motivo ad attività di protezione civile. Per questo, bisognerebbe istituire un “Ufficio Comunale di Supporto alle Associazioni di Volontariato” capace di guidare le Associazioni per lo svolgimento delle varie pratiche amministrative quali visite mediche periodiche, addestramento e formazione dei volontari, preparazione alla partecipazione ai bandi attraverso il supporto nella progettazione. La situazione attuale è molto complicata, infatti, per accedere ai rimborsi previsti dalla normativa, le associazioni devono districarsi tra i meandri burocratici necessari all’assolvimento degli adempimenti amministrativi utili al perfezionamento di ogni singola pratica. Tutto ciò è impensabile in quanto il volontariato non può essere considerato un lavoro a tempo pieno, quindi bisogna mettere in condizione chi ha voglia di destinare il proprio tempo libero a favore del prossimo e della comunità di farlo in maniera agevole”.