Cateno De Luca finisce la campagna elettorale esattamente come la iniziata: all’attacco. Dal palco di piazza Cairoli, l’ex sindaco di Santa Teresa ne ha per tutti, sparando a zero in mondo indiscriminato contro lobby, casta e competitors.
A partire dall’amministrazione e dal Consiglio Comunale uscente: “L’assessore De Cola aveva promesso querela nei miei riguardi per le mie denunce sulla via Don Blasco, oggi posso dire che avevo ragione da vendere. Un’amministrazione folle e incapace tenuta in piedi da un Consiglio Comunale tenuto in libertà vigilata dopo i fatti di Gettonopoli, inchiesta uscita ad orologeria non appena si è iniziato a sentire odore di sfiducia. Avevamo promesso un progetto nuovo e credibile e così è stato, nelle nostre liste non c’è un solo consigliere uscente, nonostante diciannove di loro avrebbero fatto carte false per candidarsi con noi”.
Poi è la volta di Bramanti e Saitta: ” Il primo ha scoperto ieri il degrado di Santa Lucia sopra Contesse, si è messo il grembiule per andare nella mensa di Sant’Antonio, ma d’altronde lui ai grembiuli è abituato. Il secondo ha dovuto pagare il pegno per aver ricevuto incarichi pubblici, ma Navarra sinceramente poteva trovare di meglio. Trischitta e Barrile? Sono stati al capezzale di Genovese per anni e adesso giocano a fare i candidati indipendenti per non aver ricevuto ciò che chiedevano “.
Infine, l’affondo finale su Gaetano Sciacca, con tanto di mega assegno da 314mila euro: ” Ringraziamo Sciacca per aver ridato alla città quanto gli spetta. Credo che tutti i nostri avversari ci debbano ringraziare, noi siamo stati l’,unica voce contro la casta, senza di noi questa campagna elettorale sarebbe stata una noia, da venticinque anni centrodestra e centrosinistra fanno finta di farsi campagne elettorali contro”.