E ballottaggio sarà. Previsione della vigilia rispettata, nessuno dei sette candidati sindaco ha raggiunto quel 40% necessario per brindare la vittoria al primo turno, così toccherà il fatidico “golden gol” del ballottaggio, dove vincerà semplicemente chi prenderà più voti. La città, quindi, dovrà aspettare altri quindici giorni prima di conoscere il volto del suo nuovo primo cittadino. A questo duello è sicuro di partecipare Dino Bramanti, il candidato del centrodestra che sulla proiezione su 90mila 874 schede scrutinate, pari al 71,02%, guarda tutti dall’alto, con il suo 28%.
Per il centrodestra, però, occorre interrogarsi su un divario abbastanza netto tra le liste e il candidato sindaco, che al momento si aggira sui 10 punti percentuali. Lotta serrata per il secondo posto, l’ultimo utile per il ballottaggio. Cateno De Luca, dopo aver passato mezza nottata al Duomo a pregare e l’altra metà rintanato nella sua stanza in totale silenzio, intorno alle 4,30 del mattino ha rotto gli indugi, annunciando una conferenza stampa alle 12. L’ex sindaco di Santa Teresa si sente già al ballottaggio, forte del suo 20,15%. Dietro di lui, un Antonio Saitta fermo al 18,40%, ma che non alza bandiera bianca e spera fino all’ultima scheda.
Al 14,28% c’è Renato Accorinti che dunque saluta Palazzo Zanca dopo 5 anni, mentre Gaetano Sciacca non va oltre il 13% e a questo punto per i grillini messinesi si può parlare di un esame di maturità fallito. Chiudono la classifica Emilia Barrile al 4,07% e Pippo Trischitta all’1,70, le cui liste quasi certamente resteranno fuori dal prossimo Consiglio Comunale.