Nuovi sviluppi sul caso Montante: la cerchia di soggetti che ruotano attorno a tale vicenda si allarga. Questa volta a finire nell’occhio del ciclone è stato Enzo Bianco, ex sindaco di Catania in quota centrosinistra uscito sconfitto dalle urne domenica scorsa. Stando alle parole del presidente dell’antimafia regionale Claudio Fava, Bianco avrebbe esercitato delle pressioni indebite sull’editore de La Repubblica affinché non si indagasse su un’inchiesta a carico di Antonello Montante, esponente di spicco della Confindustria sicula e paladino dell’antimafia che lo scorso mese è stato arrestato perché accusato di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione. In particolare, Fava parla addirittura di un forte pressing che sarebbe stato esercitato al fine di evitare che il giornalista Attilio Bolzoni si occupasse del caso Montante: “Dall’audizione di oggi viene fuori un forte pressing fatto dall’ex sindaco di Catania Enzo Bianco sull’editore de La Repubblica per evitare che Bolzoni seguisse il caso Montante”, ha affermato il presidente dell’antimafia regionale dopo aver ascoltato il corrispondente Bolzoni nell’ambito dell’istruttoria aperta sul caso Montante.
Bolzoni è stato autore assieme a Francesco Viviano di un articolo pubblicato il 9 febbraio 2015 dove si rilevava l’esistenza di un’indagine per concorso esterno in associazione mafiosa a carico dell’ex presidente di Confindustria Sicilia. Il presunto pressing di Bianco tuttavia sembrerebbe non aver portato ai risultati sperati: “Il comportamento dell’editore e del direttore, in presenza delle sollecitazioni di Bianco, è stato impeccabile: entrambi mi hanno invitato ad andare avanti con serenità e con la massima libertà”, ha spiegato durante l’audizione il giornalista de La Repubblica.
“Non ho mai esercitato alcun pressing”. Immediata la replica di Bianco, che prima ha prontamente smentito quanto affermato da Bolzoni e poi ha annunciato di tutelarsi nelle sedi giudiziarie opportune: “Leggo con profondo disappunto un’incredibile dichiarazione attribuita al giornalista Bolzoni. Non ho mai esercitato alcun pressing, né forte né debole, sull’Editore di Repubblica per evitare che seguisse le vicende di Montante. Solo uno che non conosce la cultura e le regole di Repubblica potrebbe commettere un clamoroso errore di questo tipo. Manifestai invece la sorpresa e l’apprezzamento per Montante, allora condiviso da tanti per il suo operato come Presidente di Sicindustria. Ovviamente tutelerò la verità nelle sedi giudiziarie”.