Caos voto, Continua la lettura dei verbali. Il Comitato dei Presidenti alza la voce

La conta a Palazzo Zanca non è terminata. Ieri il Comitato Elettorale centrale ha proclamato il ballottaggio tra Dino Bramanti e Cateno De Luca, mettendo di fatto la parola fine alle ipotesi di incongruenze in più di quindici sezioni. Al momento, però, non si hanno dati certi sia per il Consiglio Comunale che per le Circoscrizioni, c’è chi paventa l’ipotesi di un ricorso al Tar, ma questo appartiene a tutt’altro procedimento che non inficerà il lavoro che si svolgerà da qui a breve. Il Comitato anche questa mattina si è riunito a Palazzo Zanca per ultimare l’analisi dei verbali, ultimando il lavoro per i candidati sindaco ed iniziare quello delle singole liste per il civico consesso. Nessun sospetto o indecisione sui numeri, solo un’incredibile lentezza nel lavoro eseguito da tutta la macchina elettorale.

A finire nel banco degli imputati sono i presidenti di seggio, che attraverso il loro comitato spontaneo difendono il proprio lavoro ribadendo la difficoltà in cui hanno dovuto svolgere il proprio ruolo: “1) il frutto della disorganizzazione gravissima che ricade sui presidenti ad ogni amministrativa ha altre origini in primis sezioni numerose, che contano 1400 votanti ed altre di 400, quindi disparità nella divisione dei votanti e del relativo spoglio; 2) nomina dei presidenti alle prime armi senza alcun corso ed a pochi giorni dalle elezioni, non dando la possibilità di poter avere contezza del lavoro immane che li aspettava; 3) il Mod. n.38-CS, comunemente detto “Verbale delle operazioni elettorali”, con una modalità di compilazione a dir poco farraginosa e non chiara, in cui la comunicazione per la compilazione non è mai arrivata, oltre al dover scrivere 4000 nominativi a mano per le varie copie; 4) condizioni di grande disagio in cui i presidenti, segretari e scrutatori lavorano, con materiale di cancelleria portato da casa, senza numeri di telefono da chiamare se si è in difficoltà, una stanza di 12 mq per fare uno scrutinio con 29 liste (in pratica dovevamo volare tra le schede) con temperature prossime ai 30 gradi, ed obbligati a restare operativi per oltre trentuno ore consecutive, senza pausa e senza possibilità di riposo. Ne sono state dette tante sui giornali, rivelatosi tutte bufale, in alcuni casi sono stati messi sotto accusa presidenti di alcune sezioni, senza alcun fondamento, solo al fine di denigrare la ns categoria. Siamo stati sottoposti ad un tour de force, in cui corpo, mente e anima erano al limite dello sfinimento, questo ci hanno lasciato queste consultazioni elettorali disumane per la mole di lavoro, per lo stress accumulato, per il ruolo di coordinatori, ragionieri e altro che abbiamo assunto nelle diverse ore vissute al seggio, numeri, scartoffie procedimenti obsoleti ci hanno portato a stare al seggio dalle 6.00 di mattina di domenica fino, a chi è andato meno peggio fatemi usare queste parole fino alle 15.00 e anche oltre al seggio….. Quando lo scrutinio si potrebbe fare l’indomani con freschezza e in modo più celere….e soprattutto umano. Le testate giornalistiche ed i politicanti dovrebbero soffermarsi sul sistema elettorale e sulla gestione della macchina amministrativa invece di attaccare senza costrutto constatando che, come ad esempio nel mio caso, oltre 65 schede su poco più di 587 sono risultate non valide… chi esprimeva tre preferenze, chi sbagliava a contrassegnare le liste, chi votava i candidati al comune nelle schede per la circoscrizione, o, più banalmente, chi non riusciva a piegare la scheda…, chi non sapeva che si votava per le circoscrizioni questo è il dato triste che ci dovrebbe fare riflettere! Dato che, se mediamente moltiplicato per il numero totale di sezioni, manifesta l’impossibilità di dare alle votazioni la loro reale finalità. Ma nonostante tutto noi svolgiamo questo lavoro per la collettività, per un senso di dovere, il tutto per pochi soldi e tante responsabilità: “È’ abbastanza noto che i complessi compiti dei componenti del seggio vengono svolti per pochi spiccioli, non aggiornati dal 1998 e che, quantomeno, chi si presta a tale servizio, più che una critica, meriterebbe un cenno di apprezzamento e di incoraggiamento per l’impegno e spirito di sacrificio per la collettività. Neanche una parola di scuse di pietà, di comprensione verso persone che ininterrottamente senza sosta alcuna hanno cercato di dare il meglio di se…..Forse qualcuno dovrebbe mettersi una mano sulla coscienza e chiedere scusa, perché la dignità umana vale più di tutto e prima di scrivere accertarsi della verità delle notizie. Concludiamo dicendo che se non verranno apportate delle dovute modifiche a tutto il sistema, ci vedremo costretti a dimetterci in massa al fine di tutelare la nostra categoria e la nostra dignità di persone”



Antonio Macauda

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