Si fa sempre più infuocato il clima in vista del ballottaggio di domenica tra Dino Bramanti e Cateno De Luca. Il candidato del centrodestra ha attaccato il suo avversario, ricordandone i precedenti giudiziari e i processi ancora in atto, che rischiano di annebbiare il futuro di Palazzo Zanca. Da qui la risposta di De Luca, che ha invitato Bramanti ad un confronto televisivo, quest’ultimo però pone le condizioni: “Facciamo chiarezza. De Luca mi chiede quali siano le fonti che mi avrebbero indotto a sostenere che lui verrà sicuramente arrestato. È l’ennesima uscita fantasiosa. Io non ho mai affermato che De Luca verrà arrestato: ho semplicemente detto che i procedimenti in corso che lo riguardano potrebbero esporlo all’arresto. Eppure De Luca finge di non capire. Continua a sostenere di essere pulito. La verità è che su di lui pendono procedimenti giudiziari tutt’altro che chiusi. De Luca dichiara di essere stato assolto. La verità è che De Luca fa passare per assoluzione la semplice prescrizione di ben 7 ipotesi di reato. Dichiara di volermi sfidare in un comizio o in un confronto televisivo? Bene, io accetto. Ma ad una sola e semplicissima condizione. Si rechi in Cancelleria e depositi una dichiarazione in carta semplice con la quale rinuncia alla prescrizione per i fatti a lui contestati dall’Autorità Giudiziaria quale sindaco di Fiumedinisi. É un atto banalissimo. Carta semplice, dichiarazione e firma. Non basta la promessa di farlo. Questa promessa l’ha già fatta altre volte. Voglio che lo faccia oggi. Rinunci alla prescrizione e consenta ai giudici di fare il loro lavoro: giudicare, per stabilire se gli atti gravissimi di cui è accusato siano veri oppure no. Senza scorciatoie giudiziarie che in questi anni ha più volte usato. Lui rinunci alla prescrizione ed io parteciperò ad un confronto con lui”.
De Luca ribadisce come alla prescrizione vi abbia già rinunciato: “Nelle ultime ore di campagna elettorale, gli ormai pochi sostenitori di Bramanti si aspettavano il ricorso all’uso dell’arma finale. Non è arrivata però la bomba atomica, ma solo un ruttino. “Comprendo che il professor Bramanti non capisca di diritto perché avvezzo a violare le leggi godendo di coperture che lo istigano a delinquere e, pertanto, non si renda conto che il nostro appello in merito alla prescrizione, già regolarmente depositato, equivale alla rinuncia della prescrizione. Peccato che quando ha proposto a me di fare un patto – da me non accettato – che prevedeva un assessorato regionale ed un po’ di assunzioni all’IRCCS, non si sia posto alcun problema sui miei carichi pendenti; forse perché egli è abituato a frequentare ed ospitare personaggi con ben altra fedina penale. Aspetto che si confronti con me sul modello di governo della città, anche se è notorio che non lo farà mai perché sotto il profilo politico amministrativo è un principiante allo sbaraglio avvezzo solo alla lottizzazione nel mondo della sanità, ove si sborsano milioni di euro per posti letto inesistenti, come per anni è successo all’IRCCS nel silenzio generale”.