Ancora una manciata di ore poi cadrà definitivamente il silenzio su questa campagna elettorale, domenica notte la città conoscerà il nome del suo nuovo sindaco al termine di settimane aspre e convulse. Cateno De Luca e Dino Bramanti non se le sono mandate a dire, già all’indomani del primo turno il “professore” ha risposto colpo su colpo alle provocazioni dell’avversario, abbandonando quell’aplomb che lo aveva contraddistinto fino a quel momento. Rispetto al 10 giugno di invariato sono rimasti gli schieramenti, almeno quelli ufficiali. De Luca ha strizzato l’occhio al Movimento 5 Stelle, che però hanno rifiutato l’offerta e sono andati avanti optando per un neutrale non posizionamento, d’altronde le feroci accuse lanciate nei confronti di Gaetano Sciacca non potevano essere cancellate in un solo colpo.
Dall’altro lato sembrava cosa fatta l’apparentamento con il centrosinistra, ma Pietro Navarra ha dovuto fare i conti con lo stop imposto da una parte consistente del Partito Democratico e così tutto è stato rispedito al mittente. Insomma i restanti attori della scena politica locale non si sono schierati, lasciando piena libertà di coscienza ai componenti delle varie strutture, ma a fare la differenza saranno le scelte fatte nel silenzio e nella solitudine dell’urna. Ad esempio, in molti puntano al famigerato premio di maggioranza, nel Movimento 5 Stelle e nel centrosinistra sotto sotto c’è chi spera in un successo di De Luca che consentirebbe di aumentare la propria rappresentanza tra gli scranni del Consiglio Comunale.
Poi c’è il terzo “partito”, quello che probabilmente risulterà essere quello più numeroso, ma paradossalmente quello che a prescindere resterà col cerino in mano. Azzardare calcoli sulle percentuali adesso è complicato, ma in molti sono pronti a scommettere su un alto numero di messinesi pronti a trascorrere una giornata al mare (meteo permettendo) in quanto non attratti da nessuno dei due candidati. Poi ci saranno coloro che andranno a votare ma consegneranno la scheda bianca o sceglieranno di annullarla. Ad esempio questa potrebbe essere la scelta fatta da molti elettori dell’amministrazione uscente, che culturalmente vivono il voto come un diritto da eseguire in ogni caso, anche se c’è da scegliere l’amministratore di un condominio.
Emblematico un video notturno prodotto dall’assessore Daniele Ialacqua e pubblicato sulla sua pagina facebook, dove ammette la volontà di non disertare le urne anche se consegnerà la propria scheda bianca. Proprio quello accorintiano è un bacino a cui sia Bramanti che De Luca, seppur in maniera velata, si sono rivolti negli ultimi giorni, ma nessuno dei due sembra possa ricevere un largo consenso dai sostenitori della Giunta uscente. Anche Emilia Barrile, seppur in modo ufficioso, ha lasciato massima libertà di scelta ai componenti della propria lista, mentre per Trischitta va bene qualsiasi ipotesi tranne che il voto a Bramanti. A fare la differenza, come sempre, sarà il segreto dell’urna, ma tutti questi fattori bastano e avanzano per dire che ogni probabilità il partito composto dagli astensionisti, dalle schede bianche e nulle potrebbe essere quello più numeroso. Peccato che non avrà nessuno a rappresentarlo.