Quasi cento miliardi di euro di fondi europei inutilizzati, con il rischio che addirittura possano andare in fumo. È questo in sintesi il quadro delineato dalla ministra per il Sud, la pentastellata Barbara Lezzi, recentemente investita anche della delega per la gestione dei fondi di Coesione e sviluppo: “È un peccato non aver sfruttato risorse tanto preziose: parliamo di fondi che sfiorano i 100 miliardi di euro”, ha affermato Lezzi nei giorni scorsi rispondendo alle domande de Il Mattino. Una cifra mostruosa se i dati dovessero venire confermati, che dovrebbe essere impiegata per lo sviluppo del Sud del paese e che invece non sarebbe stata utilizzata se non in minima parte.
In occasione di un incontro elettorale che si è tenuto a Ragusa, dove domani si vota nel turno di ballottaggio, la ministra ha spiegato di aver contattato tutti i presidenti delle regioni del sud, con i quali si è deciso di dar vita a un coordinamento delle regioni del Mezzogiorno: “La prima azione al ministero è stata quella di iniziare a chiamare tutti i presidenti delle regioni del Mezzogiorno. – spiega Lezzi – Li ho ascoltati e ho concluso con il presidente della Sicilia Nello Musumeci, che ho incontrato mercoledì. Da parte di tutti ho raccolto disponibilità costruttiva anche per un coordinamento delle regioni del Mediterraneo”. A proposito della Sicilia, Lezzi afferma che l’Isola di fatto è la regione più inefficiente, nel senso che risulta essere la prima tra le regioni del Mezzogiorno che utilizzano meno i fondi strutturali europei: “La Sicilia è più indietro nella spesa dei fondi europei”, ha dichiarato la ministra.
Per questo motivo, Lezzi ha deciso di convocare dal 26 al 28 giugno un incontro con i tecnici dell’Agenzia per la Coesione al fine di comprendere quali siano i problemi di questi ritardi: “Voglio fare spendere i soldi per la politica di coesione in modo efficiente ed efficace. – prosegue la ministra – Accade ogni anno che vi siano ritardi nello spendere questi fondi, anche perché molte regioni non hanno uffici dedicati: c’è sempre la minaccia di perdere i fondi se non si arriva in tempo. Serve una politica mirata per cittadini e imprese, non una corsa contro il tempo che porta a realizzare magari opere inutili pur di spendere i soldi. Per questa ragione, dal 26 al 28 giugno i funzionari ministeriali saranno in Sicilia per comprendere quale sia il problema che rallenta in Sicilia nella spesa dei fondi. Attueremo in definitiva politiche omogenee che saranno inserite nelle quote ordinarie del governo, a cominciare dalle Zes sino alle infrastrutture che devono riconnettere il Sud con il resto del Paese”.