Dino Bramanti siederà tra i banchi del Consiglio Comunale. Questa mattina, il “professore” ha voluto incontrare i suoi elettori nella chiesa di Santa Maria Alemanna, per ringraziare chi gli è stato realmente vicino nella corsa, poi fallita, verso la poltrona di sindaco. L’idea è quello di non far chiudere i battenti ad un progetto politico che comunque può contare sul supporto di un nutrito numero di cittadini, che hanno riscontrato nel civismo portato avanti da Bramanti una strada da perseguire per il futuro.
Con questa base, l’ex candidato sindaco si è confrontato a viso aperto, ascoltando pareri e valutazioni e all’unanimità è arrivata la richiesta da parte dei presenti, affinchè Bramanti porti le tematiche affrontate in campagna elettorale, tra i banchi del Consiglio Comunale. A sei giorni dalla disfatta del ballottaggio, però, la delusione è ancora tanta, Bramanti non risparmia stoccate: “Sono qui per dire un profondo e sincero grazie a chi mi ha sostenuto, a chi ha sostenuto la mia onestà, la mia indipendenza e la trasparenza della mia persona. Il nostro era un progetto di innovazione, ma evidentemente non sono riuscito a farlo conoscere e mi assumo la responsabilità di questa sconfitta, perché di questo si tratta. Ha vinto la politica tradizionale, quella fatta di spostamento di voti tra partiti e populismo. Oggi non voglio fare polemica, vogliamo iniziare a tracciare le linee guida del nostro operato da qui in avanti. Attorno a noi ci sono tante persone disinteressate, non abbiamo le possibilità del deputato regionale con il reddito più alto di tutta l’Ars (riferimento a De Luca). E’ giusto che a decidere del mio futuro siano i miei sostenitori”.
Bramanti parla da uomo che si sente tradito e ribadisce alcuni concetti già espressi nella notte del 24 giugno: “Non avevo al mio fianco una compagine forte. Sono stato accusato di essere espressione di certi poteri, i fatti hanno clamorosamente smentito questa maldicenza. Ci sono stati degli accordi che hanno portato a notevoli spostamento di voti, al primo turno De Luca ha preso quasi il 10% in meno di me e al ballottaggio invece ci ha raddoppiato. Non penso che si tratti solo di voto d’opinione, i messinesi vedranno nei prossimi mesi tutti gli inciuci e gli accordi che sono stati fatti”. Tra i presenti tutti gli assessori designati, da Rosaria Maira a Simona Contestabile fino a Mario Ceraolo, ma anche alcuni esponenti politici come Nino Beninati e l’ex assessore regionale, Giusy Furnari.