A Malta c’è un nuovo modo di fare e concepire la musica; si chiama Ghana e si pronuncia utilizzando ignorando la G e l’H, come nella lingua araba. Il Ghana si compone di sonorità che provengono dalla Sicilia e dall’Arabia ed usa un accompagnamento di chitarra e fisarmonica. Come accade in molti generi di musica popolari nel mondo, anche il Ghana si presta all’improvvisazione, ed è una specie di commedia dell’arte in cui i vari protagonisti dialogano sulla vita, sull’amore e molto altro. In molte occasioni si crea un vero e proprio dialogo cantato, quasi una sfida, tra maschi e femmine.
Il folk nell’isola comprende anche il “Calypso Maltese” che rappresenta efficacemente la vocazione festaiola dell’Isola di Malta, e che unisce varie particolarità paesaggistiche, archeologiche ed etniche di questa nazione-isola posta in posizione geografica strategica.
I performers del Ghana si chiamano “Ghannejja”, e sono orgogliosi poeti custodi della lingua e della cultura maltese, maestri di improvvisazione che attingono, soprattutto nella melodia, al mondo Arabo.
L’altra faccia musicale di Malta è , strettamente connessa all’occidente. Uno dei motivi più suonati in questa primavera/estate dalle stazioni radio Maltesi è stato “Flames” di David Guetta e “No Tears Left to Cry” di Ariana Grande.
La vocazione colta ed internazionale della musica maltese è confermata dal successo del tenore maltese Joseph Calleja – il Pavarotti di Malta – che si esibirà a Granaries il 21 Luglio di quest’anno duettando con il nostro Eros Ramazzotti.
Parallelamente a ciò la musica diventa l’altro volto del cambiamento politico maltese e il visitatore lo avverte in una sorta di gioia palpabile nella cortesia degli abitanti e nello sviluppo di un turismo sostenibile che punta su Hotel di piccole dimensioni ricavate dal restauro e dal recupero intelligente di edifici pre-esistenti.
Ancora una volta la cultura di un Paese passa anche attraverso la sua tradizione musicale e unisce i popoli di tutto il mondo.