Giornata cruciale in casa Messina, perché finalmente Pietro Sciotto si è confrontato a quattr’occhi con il sindaco, Cateno De Luca, che ha dato delle precise disposizioni sulla gestione degli impianti. Il ritorno al Celeste è sempre stata una prerogativa della nuova gestione, anche se la strada sarà tutt’altro che semplice, ma intanto si diradano anche le nubi circa l’impegno del patron peloritano per l’immediato futuro.
Sciotto dopo l’incontro con il sindaco non trattiene l’entusiasmo: “Sono contentissimo dell’incontro con il sindaco, che vuole sposare il progetto“Celeste”. L’anno scorso ho lottato contro i mulini a vento, senza avere risposte dalla Commissione di Vigilanza. Se riusciremo a centrare il traguardo in tempi brevi, il pubblico impazzirà. Era il mio primo obiettivo da quando ho preso la società”. Il patron annuncia un Messina competitivo: “Chiederemo anche il ripescaggio. In D chiaramente l’obiettivo è vincere, non si può fallire per due anni di fila. Non sarei andato avanti, allestiremo una squadra forte che possa lottare fino all’ultimo per vincere. Ci penalizza avere fallito l’obiettivo playoff, che avevo chiesto a dicembre a staff e squadra”.
La tifoseria però è in agitazione, l’ipotesi Ciccio Cozza allenatore non piace per via dei trascorsi da capitano amaranto dell’ex tecnico della Sicula Leonzio, anche se sul tema Sciotto ha annunciato che di definito non c’è assolutamente nulla: Ho rispetto per i tifosi e li farò ricredere. Non sarà qualche centinaio di persone a fermarmi. In tutta la provincia ho ottenuto tanti riscontri positivi. Ho una credibilità e sono rispettato in tutto il Sud Italia e anche all’estero, grazie alle mie aziende. Il nome di Cozza è un’invenzione di social e stampa, per questo il Messina non va avanti. Stiamo trattando almeno cinque allenatori. Non c’è alcuna preferenza per nessuno. Il mio obiettivo ora è prendere la fideiussione in banca, ritirare domani il nulla osta del campo e portare mercoledì l’iscrizione a Roma. Poi avremo il nome. Non mi pronuncio prima, parlerò a cose fatte”.