Caso Fenapi, no all'arresto di De Luca: Cassazione rigetta il ricorso del pm

No alla sottoposizione a misure cautelari per Cateno De Luca. A dichiararne l’inammissibilità è la Cassazione, rigettando il ricorso del pm messinese circa la necessità di limitare la libertà del primo cittadino di Messina per il “caso Fenapi”, che lo scorso 8 novembre aveva comportato la sottoposizione agli arresti domiciliari l’allora aspirante sindaco appena tre giorni dopo la sua elezione all’Ars in quanto indagato per evasione fiscale. Adesso si attendono ulteriori risvolti circa l’udienza preliminare che sarà presieduta dal gup Simona Finocchiaro sulla necessità di archiviare o meno la vicenda; dieci gli indagati.

“Ieri, mentre ero in consiglio comunale a Messina, – spiega De Luca su Facebook – si stava svolgendo a Roma l’udienza innanzi alla Cassazione ed ero in continuo contatto con il professore Carlo Taormina per capire se oggi rischiavo di tornare agli arresti domiciliari per la vicenda riguardante la presunta evasione fiscale che ha causato il mio arresto del 8 novembre scorso poi annullato dal Tribunale della liberta’. Il verdetto ci e’ stato notificato alle 7.30 dopo una notte insonne in attesa di notizie: La Suprema Corte ha respinto il ricorso della procura confermando l’inesistenza dei presupposti dell’arresto. E questa mattina e’ prevista l’udienza preliminare per stabilire se questa storia sara’ archiviata oppure si fara’ un apposito processo”.

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