L’asse tra centrosinistra e Movimento 5 Stelle alla fine ha fatto la differenza, Claudio Cardile è il nuovo presidente del Consiglio Comunale ma la formazione del nuovo ufficio di presidenza ha creato un forte malcontento all’interno della coalizione. Sorride Peppe Picciolo che riesce a piazzare Nino Interdonato come vicepresidente vicario, mentre l’altra vicepresidenza è andata alla pentastellata Serena Giannetto. Un’alleanza che può affondare le proprie radici anche sulla pregressa vicinanza di alcuni esponenti del Movimento 5 Stelle, Schepis e Cipolla, agli ambienti del Pd. Così, a restare con un pugno di mosche è il centrodestra e dire che i presupposti, per una teorica equa spartizione dei ruoli per i tre blocchi presenti in aula, c’erano tutti. All’interno del Partito Democratico c’è chi non ci sta, non facendo un discorso personale, la legittimità della convergenza su una figura come quella di Claudio Cardile non è in discussione, ma è un discorso puramente politico e di metodo.
Non ha peli sulla lingua Felice Calabrò, il quale non ha digerito questo patto con il Movimento 5 Stelle: “Intanto c’è da capire se siamo davanti ad un patto circostanziale, cioè momentaneo, o ad una vera e propria alleanza che si consoliderà nel tempo – ha dichiarato – io voglio capire a che gioco si sta giocando, cercherò di farlo negli ambienti opportuni, visto che sono componente dell’assemblea nazionale e della direzione regionale del partito. E’ incredibile che si stringano patti politici con una forza che ce ne ha dette di tutti i colori quando il Pd era al governo del paese e della Regione. Il Movimento 5 Stelle sui momenti di difficoltà del Partito Democratico ha basato le proprie fortune, sono contro di noi in ogni ambito tranne che ieri. Il dato politico che ne esce è sconcertante, fermo restando che sono convinto che Claudio Cardile sarà un ottimo presidente del Consiglio Comunale”.
Ieri in aula erano presenti i deputati regionali del Movimento 5 Stelle, Antonio De Luca e Valentina Zafarana, insieme al collega del Pd, Franco De Domenico. Un fattore che ha insospettito lo stesso Calabrò: “Ieri abbiamo visto dei deputati regionali fare da sentinelle per tutte e sette le ore della seduta, probabilmente avevano paura che qualcuno si alzasse e potesse dire la propria. Mi auguro che mostrino lo stesso interesse anche per altre sedute consiliari”.
Sulla stessa lunghezza d’onda anche Antonella Russo, che avrebbe preferito l’assegnazione di una vicepresidenza al centrodestra: “Non c’è democrazia se non c’è opposizione – ha sottolineato la consigliera del Pd – il centrosinistra ha tredici consiglieri, il Movimento 5 Stelle sette mentre dodici sono i consiglieri del centrodestra, tra cui c’è pure il candidato sindaco uscito sconfitto dal ballottaggio. E’ corretto che la presidenza sia stata assegnata al centrosinistra, ma le ultime elezioni ci hanno detto che tanti messinesi hanno votato per il centrodestra, quegli stessi messinesi che avrebbero meritato un po’ più di rispetto e di considerazione politica e che invece non hanno avuto nessun rappresentante nell’ufficio di presidenza”.
La Russo aggiunge: “Cardile è una figura di qualità, contesto il metodo. Affidarsi solo ed esclusivamente al numero di voti presi può essere limitativo, possono entrare in ballo anche altri fattori, come gli anni di militanza. Credo che ci doveva essere un maggior confronto interno”.