Arrestato Filippo Milone, capo mafia dei "barcellonesi"

Continuava a gestire e difendere gli interessi della famiglia mafiosa dei “barcellonsi” malgrado gli arresi domiciliari, Filippo  Milone. Per questo l’81enne storico capo clan è stato arrestato dai carabinieri della compagnia di Barcellona Pozzo di Gotto perché responsabile dei reati di associazione mafiosa ed evasione.

I militari hanno eseguito l’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Giudice per le indagini preliminari, Dr.ssa Monica Marino, presso il Tribunale di Messina su richiesta della locale Direzione distrettuale antimafia e antiterrorismo, che ha sostituito ed aggravato la misura degli arresti domiciliari, in atto dal 24 gennaio 2018, nell’ambito dell’operazione “Gotha 7” per associazione mafiosa ed altro.

L’aggravamento della misura scaturisce dalla specifica richiesta avanzata dal Nucleo Operativo e Radiomobile di Barcellona P.G. che ha documentato diversi e reiterati episodi in cui Milone violava le prescrizioni uscendo dal domicilio per mantenere in vita la fitta rete di contatti e curare gli interessi della famiglia sul territorio. Le indagini hanno confermato inoltre la composizione della leadership del sodalizio, facente capo all’81enne a cui spettava la funzione di delinearne le gerarchie interne, assicurarne il mantenimento. L’uomo intratteneva conversazioni con alcuni affiliati, dando loro precise indicazioni sulla modalità con cui estorcere generi alimentari a commercianti del luogo da destinare ai componenti della famiglia mafiosa barcellonese, attualmente detenuti. Le indicazioni del Milone sono state puntualmente osservate ed eseguite, prova ne è una risultanza investigativa in cui un altro esponente della locale consorteria si rallegra per aver ricevuto un sostanzioso quantitativo di carne.

L’inchiesta ha permesso di dimostrare che il Milone abbia continuato ad operare con lo stesso metodo mafioso che aveva improntato la sua condotta in precedenza, tanto da curarsi del sostentamento dei detenuti in segno di rispetto, estorcendo a terzi generi alimentari. Inoltre, il 3 giugno scorso, i carabinieri di Barcellona hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo nei confronti del citato per i reati di intestazione fittizia di beni con l’aggravante del metodo mafioso di una somma contante di circa 30 mila Euro.

L’arrestato, al termine delle formalità di rito, è stato tradotto presso la casa circondariale di Messina – Gazzi.

Redazione MessinaOggi.it

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