Emergenza cinghiali, ambientalisti ribadiscono il no all'abbattimento di massa: "Vogliamo partecipare al tavolo regionale"

L’allarme era scattato già le scorse settimane, quando l’amministrazione comunale aveva aperto alla possibilità di affrontare l’emergenza cinghiali anche attraverso l’abbattimento di alcuni capi. Un’eventualità che ha riscontrato il fermo no delle associazioni animaliste e ambientaliste, che chiedono il rispetto della norma vigente. Questo perché la parola finale spetta alla Regione e non al singolo Comune, che dovrà semplicemente seguire le direttive. Questa mattina a Palazzo Zanca queste sigle hanno fatto sentire la propria voce, chiedendo di partecipare al tavolo regionale che si svolgerà domani.

“Non si tratta di una difesa cieca degli animali, vogliamo solo trovare soluzioni umane ed applicabili ha questo problema”, ha sottolineato l’esponente dei movimenti, Fabrizio Saffiotti, che poi aggiunge: “Vogliamo partecipare al tavolo regionale, perché è la Regione che gestisce questa emergenza e non il Comune”. Saffiotti ribadisce: “Chiediamo che venga applicata la legge, quindi che venga eseguito un censimento dei capi. Abbattimento? Dev’essere un male necessario, l’ultima spiaggia, una via estrema da perseguire in modo mirato e conseguenze ridotte”. Intanto è già partita una petizione on-line per ribadire il fermo no all’abbattimento di massa, domani a Palazzo dei Normanni il  tavolo che darà le dovute indicazioni a cui i Comuni si dovranno scrupolosamente attenere per non infrangere le normative vigenti.

Antonio Macauda

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