Per la kermesse teatrale Il Cortile lunedì, alle ore 20.45, nello splendido scenario del settecentesco Palazzo Calapaj andrà in scena la pièce dal titolo “Lo scoglio del Mannaro”, diretta e interpretata da Simone Corso. Il protagonista è un giovane scrittore inglese, il quale, certo del suo mondo fatto di imperativi, si scontra con una realtà improbabile, una storia mitica, proveniente dal passato, che ha plasmato in maniera indelebile l’identità di un intero paesino della Sicilia nord-orientale.
Di fronte a un tale smarrimento, di fronte all’incertezza dettata dal mito, tenuto in vita dai cunti che si sono tramandati di generazione in generazione, Edward reagirà provando a illuminare le menti di quegli uomini e di quelle donne, accompagnandole sulla via del vero (e del verificabile). Ma quanto, questa storia, non appartiene anche a lui? Quanto, dentro quell’alterità, c’è già di simile? Il reale è sempre sinonimo di vero e la verità ha sempre un vestito solo?
«”Lo scoglio del Mannaro” – spiega Corso – è un racconto che affonda le sue radici dentro il terreno del mito. È una fiamma accesa in un tempo passato, ormai troppo lontano perché il giovane protagonista ricordi la ragione del suo ardere, e così proverà a toccarla con mano, per accertarsi della sua esistenza, della ragione del suo esistere. Passato, presente e futuro si mischiano in un incontro di culture, mito e reale si legano in un abbraccio in cui è impossibile distinguere uno o l’altro, come se l’uno completasse l’altro e viceversa, per non lasciare che il vero perda la meraviglia della sua diversità».
Il Festival, di cui è direttore artistico Roberto Zorn Bonaventura con la collaborazione di Giuseppe Giamboi, si concluderà lunedì 13 agosto con “Il muro – cronachetta drammatronica di una civile apartheid”, di e con Turi Zinna, regia di Federico Magnano San Lio.
Ancora una volta sulle assi di un palcoscenico corre la vita che travolge l’umanità con la sua molteplicità di colori.