Trentasei mesi, se si considerano anche i tempi amministrativi per collaudi e approvazioni, poi Messina dovrebbe avere uno dei porti più moderni ed importanti del Sud Italia. Il condizionale è d’obbligo sui tempi, visto che imprevisti e intoppi, a Tremestieri, di certo non mancheranno.
Il pontone autosollevante “Paladino” della “Coedmar” di Chioggia è già in area di stazionamento, dove sono vietate la navigazione e qualsiasi attività che possa creare intralcio ai lavori.
L’ordinanza n° 70 del 2018 della Capitaneria di porto impone che tutte le navi in prossimità, tranne quelle della “Coedmar” e della Guardia costiera, dovranno procedere a velocità ridotta, mantenendosi ad una distanza di almeno 300 metri dal cantiere.
Può davvero partire il conto alla rovescia, così dopo cinque anni di rimpalli e pastoie burocratiche si si procede con la realizzazione dell’importante infrastruttura, che dovrebbe dare slancio ad una città “soffocata” dal traffico gommato.
Tonino Demana