Si riaprono le porte del Teatro Placido Mandanici.
Dopo le due passate stagioni dirette dal regista e attore Sergio Maifredi, il teatro Mandanici è pronto a ripartire ed ospitare nuovamente artisti di fama nazionale. In attesa di ufficializzare l’incarico del Direttore Artistico, che avverrà nei prossimi mesi sono state accolte di buon grado da parte dell’Amministrazione, le proposte della fondazione Teatro Lirico e delle società Agave e Tickettando per l’organizzazione di spettacoli e per la concessione del patrocinio gratuito da parte dell’Ente. Si inizierà, dunque, il 13 ottobre, senza ulteriori ritardi. Ad inaugurare la nuova stagione teatrale barcellonese sarà la nuova promessa della musica italiana Carmen Ferreri, potente voce, vincitrice della dicissettesima edizione di Amici, talent show della De Filippi, che con il suo “live” ha tenuto spettacoli in tutta Italia; sarà poi la volta, nei giorni 5 e 6 novembre, di Ficarra e Picone che approdano a Barcellona Pozzo di Gotto, con lo spettacolo “Le Rane” per la regia di Corsetti , in una nuova edizione, dopo lo straordinario successo dello scorso anno, rielaborata per i teatri, di un testo classico di Aristofane che consente di ridere anche oggi.
A dicembre, giorno 7, non mancherà, per gli appassionati della danza classica, l’appuntamento con il balletto di San Pietroburgo “La bella addormentata” , nei giorni 19 e 20 dicembre si esibirà Teresa Mannino nel suo show “ Sento la terra girare”, ispirato sempre alla Sicilia, con cui, l’artista palermitana, dal gennaio 2018 ha calcato le scene dei migliori teatri italiani.
A questi spettacoli se ne potranno aggiungere altri, sempre su iniziativa di privati che vorranno utilizzare la struttura del teatro “Placido Mandanici” ed ai quali, su richiesta, il Comune, conferirà il proprio patrocinio, se ritenuti di particolare interesse artistico-culturale.
Il teatro Placido Mandanici a Barcellona Pozzo di Gotto è una realtà, ed è una di quelle realtà che funziona.
Fino al 2015 con la gestione che era stata affidata al teatro Vittorio Emanuele di Messina, molti barcellonesi disconoscevano il programma del teatro e pochi, anzi pochissimi, lo frequentavano. I numeri non mentono, si registrava una presenza di spettatori che, nella media, non arrivava ad un centinaio di persone. Da due anni, con la scelta di una gestione in house, la nomina di un direttore artistico, la creazione di un ufficio apposito, la scena è completamente cambiata. Si è registrata la media di 800 spettatori a spettacolo, i sold out uno dopo l’altro hanno dimostrato che la scelta era, ed è, giusta.
L’opposizione però non smette di polemizzare, anche a costo di stravolgere questa bella realtà. Campo e Saija criticano la scelta un teatro che si affiderebbe a privati, di una stagione che non c’è, sbandierano parole come “mancata trasparenza”, “mancati avvisi pubblici”.
Mancherebbe addirittura, secondo il consigliere Saija, un “progetto culturale”. Quale sarebbe stato il “loro” progetto culturale? Continuare con una gestione di altri? Quello era progetto? La gestione in house è progetto. Far funzionare, come si è fatto, un teatro, essere al pari dei teatri delle città italiane e riuscire ad assistere a serate come quella con Sgarbi o con Massimo Ranieri o avere la prima serata del tour del concerto di Edoardo Bennato. Ed ancora, registrare l’ennesimo sold out per lo spettacolo programmato per il 6 novembre prossimo, “Le Rane” ed avere sul palco del nostro teatro, i famosi Ficarra e Picone.
Gli stessi consiglieri, che oggi polemizzano quando erano amministratori della città, approvarono un regolamento per il funzionamento del teatro, ed in base all’art. 10 di questo regolamento è possibile concedere in uso temporaneamente la struttura del Teatro a titolo oneroso. Non sono previsti avvisi, non sono necessari bandi. Questo è l’iter che è stato seguito. A fronte di richieste per l’utilizzo della struttura, in questa fase di transizione e nell’attesa che l’approvazione consenta a questo Ente di utilizzare le somme stanziate in bilancio, nulla ostava a dare il Teatro in uso con concessioni, anzi ben vengano le richieste, visto che consentono non spese, ma incassi.
Si polemizza sul costo del personale e sui costi del teatro, si dimentica di sottolineare che la struttura necessita sempre e comunque di personale, sia che si tengano spettacoli, sia che non se ne tengano, ed è evidente che gli incassi derivanti dalle concessioni non aggravano l’ente di alcuna spesa piuttosto comportano incassi. Tutto quanto è chiaramente specificato negli atti approvati dalla Giunta, basta leggere, non ci sono spese a carico dell’Ente ma solo entrate.
Dove sarebbero le continue passività di bilancio? I conti non ne riportano. Si riportano solo successi di pubblico.
La gestione del teatro “Placido Mandanici” di questi anni, ha raggiunto lo scopo voluto, voluto soprattutto da una città che da tempo desiderava ritornare a vedere spettacoli, come accadeva, molti anni fa, prima che il terribile incendio distruggesse il primo Teatro Placido Mandanici, ha realizzato, sotto la direzione artistica di Sergio Maifredi, una propria produzione con lo spettacolo “Un canto mediterraneo” in cui talenti artistici della nostra città si sono esibiti al Teatro Antico di Catania ed al Teatro greco di Taormina. La gestione del teatro “Placido Mandanici” ha registrato consensi di pubblico, ha registrato consensi di critica artistica, ha registrato però anche tanta polemica inutile da parte di coloro che probabilmente non accettano i successi, non accettano i consensi.
La cultura, il teatro non è e non può essere terreno di scontro politico, a meno che non siano i consiglieri di opposizione a voler salire sul palco a tutti i costi, ad ogni iniziativa, a declamare un insuccesso che non c’è.
Manca poco dunque alla riapertura del teatro barcellonese, sarà l’ennesimo successo? Al pubblico l’ardua sentenza.
Teatro Mandanici. La nuova stagione riapre i battenti tra mille polemiche
martedì 04 Settembre 2018 - 09:00