Ben 217 gli studenti premiati, 31 dei quali siciliani. Si è tenuta martedì scorso, 18 settembre, la cerimonia di consegna degli attestati del Master online in Global Marketing, Comunicazione & Made in Italy organizzato dalla Fondazione Italia USA e dal Centro Studi comunicare l’impresa. Alla cerimonia – che si è svolta a Roma, presso l’Aula dei gruppi parlamentari della Camera dei Deputati – hanno partecipato 217 che AlmaLaurea, su richiesta degli organizzatori dell’evento (Centro Studi Comunicare l’Impresa), ha estratto dalla banca dati di CV dei laureati italiani oltre 2000 neolaureati rispondenti agli indicatori e ai criteri forniti dagli organizzatori. In tal senso, la Fondazione Italia USA ha deciso di dare l’opportunità agli studenti in questione di poter prender parte gratuitamente a un progetto formativo online, il cui prezzo altrimenti ammonterebbe a 3590 euro.
Durante l’incontro – moderato dal responsabile della comunicazione della Fondazione Italia USA, il giornalista Giampiero Gramaglia – sono intervenuti il dottor Giuseppe Carbonara, coordinatore del Centro Studi Comunicare l’impresa e corresponsabile assieme a Corrado Maria Daclon del Master in questione; il dottor Simone Madoni, consulente nel settore dei media; Vincenzo Magistà, direttore di Telenorba, l’emittente televisiva locale più seguita in Italia; e il professor Emilio Iodice, direttore della Loyola University di Chicago.
A prender per primo la parola è stato Carbonara, che ha presentato agli ospiti in aula l’offerta formativa del Master, concentrandosi in particolare sull’attualissimo tema dell’export delle Pmi: “Benvenuti ai giovani ragazzi premiati e auguri per questo riconoscimento che vi viene tributato in quest’aula così importante sotto il profilo istituzionale. Il Master in esame è stato progettato sulla base di esigenze ben specifiche: infatti, è stato pensato tenendo conto dei presupposti avanzati dal Ministero dello Sviluppo Economico, che negli ultimi anni ha posto sempre più la sua attenzione nei confronti delle Piccole medie imprese italiane, con riferimento alla loro capacità di poter esportare i propri prodotti. L’export nell’ultimo decennio ha sicuramente rappresentato uno sbocco davvero notevole di crescita: ecco perché sempre più aziende, oltre ai giovani laureati, guardano con interesse crescente a questo progetto formativo, che costituisce senz’altro un ottimo presupposto per la vostra carriera professionale”.
È stata poi la volta di Madoni, il quale ha ripercorso brevemente l’evoluzione del mondo dei media, con particolar riferimento a quello della televisione, che ha spinto tutti i grandi emittenti a reinventare il proprio modello di business: “Quella di 25 anni fa era una televisione abbastanza statica: c’erano le grandi televisioni generaliste, Rai e Mediaset in primis, che costruivano un palinsesto editoriale nel quale andavano ad incastonarsi le varie pause pubblicitarie. Negli ultimi anni questo paradigma è stato stravolto: un esempio su tutti è Netflix, che costruisce i suoi contenuti su una piattaforma nella quale non è più l’emittente a decidere quando farvi vedere un determinato contenuto, quanto piuttosto è l’utente a decidere ciò sulla base di una gamma di contenuti messa a sua disposizione. Con tale nuovo modello di business è cambiata anche la raccolta pubblicitaria: oggi le concessionarie pubblicitarie e gli investitori cercano di trovare un target di riferimento a cui indirizzare un determinato prodotto. Insomma, non basta più prendere un prodotto, inserirlo in una certa fascia pubblicitaria e spararlo nel mucchio: adesso serve conoscere le abitudini del potenziale fruitore. Si è dunque alla ricerca di un nuovo modello di business che tenga e sul quale costruire poi un elemento di continuità. In tal senso, due sono gli elementi sui quali si è deciso di investire: il contenuto, che rimane sempre l’elemento principale indipendentemente dai canali di distribuzione, e l’identità, che fa sì che l’utente la riconosca e la vada appositamente a trovare. Un esempio in quest’ultimo caso è La 7, che ha costruito una forte identità che ruota intorno ai temi della politica. In definitiva, il contenuto per tutti noi si traduce in competenza, l’identità è quello che continuerà a distinguerci da tutto il resto”.
In naturale continuità con l’intervento di Madoni è stato quello di Magistà, che ha proseguito nel trattare il cambiamento avvenuto nella televisione, o meglio nelle televisioni: “Oggigiorno possiamo distinguere due mondi: quello locale e quello globale. Il primo è un mondo che vi appartiene, perché ve lo portate appresso dalla nascita e non lo dimenticherete mai. Il secondo è il resto del mondo a cui voi aspirate ad appartenere per diventare protagonisti di una realtà sempre più ampia: d’altra parte partecipate a tale Master proprio per questo. Con particolare riferimento al mondo televisivo, potremmo dire che la televisione globale sia indicativamente nata l’11 settembre, quando tutti abbiamo assistito in diretta da casa nostra al crollo delle Torri Gemelle: quel drammatico giorno ci ha reso consapevoli del fatto che non esiste soltanto il nostro mondo, ma esiste anche il resto del mondo. La televisione locale, alla quale io appartengo, ragiona con una logica diversa: tale televisione racconta la cronaca di ciò che accade nelle vostre città e proprio per questo non potrete farne a meno. Analogamente, voi rappresentate degli aquilotti che stanno per spiccare il volo al fine di scoprire mondi nuovi, ma una cosa non dimenticherete mai: le vostre origini”.
Infine è stata la volta di Iodice, che ha deciso di raccontare un estratto del proprio libro “Riflessioni” al fine di trasmettere ai neolaureati presenti il coraggio necessario per poter affrontare le sfide del futuro: “Riprendendo quanto detto da Magistà, avete bisogno del coraggio necessario affinché possiate spiccare il volo”. Nel racconto in questione viene narrata la vicenda del padre dell’autore, un italiano originario dell’isolotto di Ponza che nel 1929, a seguito del crollo della borsa di Wall Street, si trasferì nella città di New York, dove poi iniziò a lavorare come scaricatore dell’omonimo porto. Quindici anni dopo, nell’ottobre del 1944, il migrante di Ponza dovette sostenere un’importante prova di coraggio: procedere col salvataggio di un giovane uomo rimasto intrappolato in un’auto che di lì a poco sarebbe esplosa. L’uomo soccorso altro non era che il figlio di un noto proprietario di una fabbrica di giocattoli, motivo per cui quest’ultimo decise di ringraziare il migrante non soltanto per aver salvato la vita del figlio, ma anche quella degli oltre duemila operai e delle rispettive famiglie. Questo perché, a detta del proprietario della fabbrica, semmai fosse sopraggiunta la morte del giovane figlio, avrebbe deciso di chiudere lo stabilimento industriale: “Preparatevi allora per quando anche voi dovrete dimostrare coraggio per il futuro”, ha concluso Iodice.
Come anticipato, all’evento hanno preso parte ben 31 siciliani, molti dei quali originari del Messinese. In particolare, stiamo parlando di nove messinesi che hanno ottenuto risultati brillanti nell’ambito dei corsi di laurea di interesse per la Fondazione Italia USA, laureandosi con il massimo dei voti. Tra gli studenti originari della Città Metropolitana di Messina troviamo: Anna Calamuneri di Barcellona Pozzo di Gotto, Rosamaria Tindara Colloca di Furci Siculo, Alice Crisà e Alessia Mosca, entrambe originarie di Patti, Martina Scaffidi Lallaro di Piraino, Alessandra Provenzano di Giardini Naxos e Virginia Sfameni di Valdina.
Per quanto riguarda il capoluogo di Provincia, a rappresentare la Città dello Stretto sono stati i messinesi Letteria Imbesi e Carlo Mondello, entrambi laureatisi presso l’Ateneo peloritano. In particolare, Imbesi ha conseguito il titolo di laurea in Lingue, letterature straniere e tecniche della mediazione linguistica, mentre Mondello ha studiato Filologia moderna.