Con il successo della riapertura dell’Odeon Romano a cura della Fondazione Taormina Arte Sicilia prende il via un ricco programma che si svolgerà durante il mese di ottobre. Prende, così, forma il progetto finanziato da Sensi Contemporanei e condiviso dal Parco Archeologico Naxos Taormina, che tende a valorizzare un importante sito archeologico favorendone la sua fruizione ai numerosi turisti. Il programma sarà costituito da spettacoli di nicchia e di grande qualità che mirano a riportare il teatro romano di Taormina al suo antico splendore.
Così, dopo il Jazz in Progress di Anna Bonomolo e dell’eccezionale trio Diego Spitaleri al piano, Giuseppe Sinforini alla batteria e Fabio Lannino al basso, la stagione proseguirà il 6 ottobre con il ritorno dell’Ensemble dell’Orchestra a plettro Città di Taormina diretta dal Maestro Antonino Pellitteri che per l’occasione speciale ha scelto le musiche di Mascagni, Falvo e Calì. I dieci elementi sul palco fanno parte di una delle realtà più di rilievo nel mondo della musica a “Plettro”. L’Orchestra, fiore all’occhiello di Taormina, è stata fondata agli inizi del 1900 da alcuni musicisti taorminesi e si è evoluta lungo il corso degli anni diventando una realtà stabile e conosciuta in tutto il mondo.
Il 12 ottobre sarà la volta di Entro a volte nel tuo sonno di Sergio Claudio Perroni, un reading interpretato dallo stesso autore su musiche e videoproiezioni di Massimiliano Pace, per la regia di Guglielmo Ferro. I quattordici testi che l’autore ha scelto dal suo ultimo libro accarezzano l’anima, la scuotono, mostrano scorci di bellezza assoluta che si spalanca sull’intensità dolente dei sentimenti, sulla leggerezza dei gesti piccoli e delle emozioni più universali.
Il 13 ottobre andrà in scena invece Pomice di fuoco, Confessioni postume di Ignazio Buttitta, per la regia di Vincenzo Pirrotta, con Filippo Luna e musiche dal vivo di Alessio Biondì. Uno spettacolo che racconta Ignazio Buttitta, per quello che è, e per quello che ha rappresentato in Sicilia. Un ritratto forte della nostra terra povera e in mano alla criminalità organizzata ma anche e soprattutto una terra di odori, sapori, tradizioni e cultura.
Il 19 ottobre la sicilianità e la sicilitudine sono ancora al centro del programma “Autunno all’Odeon” con Addabanda, la forma del viaggio, un testo di Patrizia Veneziano Broccia che cura anche la regia e la coreografia, con Domenico Bravo, Anna Collisani, Viviana Lombardo, Federica Marullo. Uno spettacolo realizzato in collaborazione con Teatri Storici di Sicilia sull’identità siciliana, sulla metafora di un cambiamento necessario, una trasformazione. Addabbanna è un luogo imprecisato, temuto, desiderato, dove si è talmente nessuno da non avere né spazio, né identità.
Il 20 ottobre si continua con il vincitore del premio Pradella lo spettacolo Patres di e per la regia di Saverio Tavano, con Dario Natale e Gianluca Vetromilo è la storia di un giovane Telemaco calabrese che attende da anni il ritorno di suo padre, attende sulla spiaggia e si rivolge al mare che lo accompagna e scandisce la lunga attesa. Telemaco dalla lunga attesa, non aspetta Godot, aspetta realmente qualcuno un padre. È il mare in questo caso che scandisce e accompagna l’attesa di questo figlio incapace di vedere come di andare, in attesa perenne di un padre che invece non è in grado di restare/tornare a casa, in una terra ostile. Il programma realizzato dalla Fondazione Taormina Arte in Sicilia si concluderà il 26 ottobre con I solisti dell’Orchestra da Camera di Messina, Antero Arena e Joseph Arena al violino, Rosanna Pianotti alla viola e Mirko Raffone al violoncello.
L’Orchestra, nata per eseguire esclusivamente musica barocca, nel corso degli anni ha ampliato sempre più il proprio repertorio fino a spingerlo a quello contemporaneo eseguendo, nelle varie formazioni, anche musiche in prima assoluta composte e dedicate al gruppo stesso.
Queste le premesse per una stagione che si preannuncia ricca di grandi emozioni dalle quali lasciarsi travolgere.