“Di cosa ci dobbiamo vantare? Ho cominciato la rincorsa ad alzare l’asticella, se ci state andiamo avanti insieme altrimenti andiamo a casa insieme? Con il Consiglio comunale abbiamo aperto dialettica. Il Sindaco ha un partito solo: il popolo messinese”. Il 30 agosto sono emersi i vizi del branco. Quando si tenta di agire con la logica del branco. Singolarmente sono stupendi. Possiamo fare atti in cui possiamo fare teatro. Il teatro sull’Agenzia per il Risanamento non mi è piaciuto. L’ho scritto in varie salse. Il pacchetto salva – Messina deve fare il suo corso. Qui continuano a cercare il gettone o meglio la giustificazione all’assenza dalla loro principale attività con il loro datore di lavoro”. Così, il regista principale di Palazzo Zanca Cateno De Luca divampa la sua rabbia nei confronti dei consiglieri comunali questa sera da Piazza Municipio. Il Presidente del Consiglio Claudio Cardile scrive al sindaco per accettare la convocazione dell’Aula ma il prossimo 5 ottobre per ascoltare il cospicuo papello di relazione di inizio mandato. De Luca lo racconta in una piazza gremita e fa un plauso al Presidente, nonostante la passata corrispondenza un po’ irruente. Risponderà domattina di mantenere la data di sabato 6 ottobre, già proposta da lui in prima persona per far sì che la collettività partecipi all’eventuale dibattito.
Presenti al suo fianco tutti gli assessori della sua squadra, i presidenti delle Partecipate Pippo Lombardo, Giuseppe Campagna e Salvo Puccio, dell’Agenzia A.Ris.Me che si occuperà di togliere e smaltire tutte le baracche di Messina Marcello Scurria e tutti i rappresentanti dei Cda da Roberto Cerreti dell’Amam a Francesco Gallo.
Questo Comune produce sempre debiti fuori Bilancio che corrispondono alla spesa più clamorosa cioè 84 milioni di euro. Ma ecco l’elenco dei soldi “buttati al quasi vento” e allo studio della compagine deluchiana. “Gli inquilini permanenti (come lui stesso li classifica) di Palazzo Zanca che hanno un’incidenza del 20 per cento ovvero i dipendenti costano 70 milioni di euro l’anno. I bilanci delle Partecipate sono a parte. Il settore più svantaggioso che si colloca al terzo posto, con più spese per il personale, è quello dei Servizi Sociali che scialacqua 55 milioni di euro pari al 15 per cento. Perché autorizzare l’assistenza domiciliare a soggetti di 60 anni (che non la vogliono o comunque hanno famiglia) e magari togliere quella ai bambini disabili? Il trucchetto di inserire moglie e marito nell’appalto deve essere interrotto, così come in altri campi. Perché la cooperativa Genesi ha l’85% degli appalti, troppo brava o non ci sono più i contenitori?”.
364 milioni è il totale in entrata e in uscita. Ma l’equiilibrio si valuta con entrate correnti e uscite correnti. “Il Comune spende un milione e 600mila euro per gli impianti sportivi. Com’è possibile? – dice De Luca -. Le associazioni dovrebbero pagare per aver avuto in gestione tutte queste realtà”.
Utili dell’Amam voce strana. Nel bilancio del 2018 è prevista entrata di un milione e 748mila euro e si dovrebbe pagare altrettanto di tasse. “Solo un imbecille approverebbe – commenta – e mi assumo la responsabilità di giudicarlo tale. Nel Riequilibrio, l’Amam deve versare al Comune 23 milioni di euro in dieci anni. Su un bene pubblico acqua si fanno utili ma non si danno al Comune e intanto la rete idrica è un colabrodo. Significa privatizzare l’acqua e lo ha fatto chi della pubblicizzazione dell’acqua è stato l’icona. In pratica, si è falsificata la cifra degli utili. Come si fa a stabilire che l’Amam avrà utili fra tre anni pari a due milioni di euro? Il diritto societario vieta di predeterminare l’ammontare di queste somme.”.
“Non si spende tanto per le scuole, appena 50mila euro l’anno, lo 0,01 per cento: ma che razza di bilancio può accontentarsi di una cura così scarsa alla manutenzione? Non si fa una potatura seria degli alberi non so da quanto esattamente, da oltre 15 anni e poi si rischia di morire. Gli alberi aspettano me per cadere al suolo? Le voci analitiche del bilancio saranno visibili a tutti”.
“Non ho l’uso e il costume di demolire senza motivo. Dovete stare al vostro posto e non minacciate nessuno. E il riferimento è all’Atm. Lo Statuto dice che si entra per pubblico concorso. Non si può fare i truffaldini. L’Amministrazione Accorinti ha interpretatato la norma a proprio modo per assumere il Dg Giovanni Foti il 25 marzo del 2014, dopo essersi liberati a luglio del 2013 di Claudio Conte”. Insomma, Foti quanto veniva pagato per lasciare Torino e famiglia? 90mila euro lordi, ma con contributi di 400 euro al mese e macchina aziendale con autista. Lo stesso Foti, che aveva ricevuto la raccomandazione da Torino, ha parlato male della linea tranviaria al momento di lasciare l’incarico. Litiga e dopo due mesi viene assunto come Presidente del Cda. Intanto, non si trovano neanche le carte dei collaudi, a detta del Presidente Atm Campagna.
De Luca incontra Foti, il Presidente del Collegio dei revisori dei conti e tanti altri separatamente. Il Collegio lamenta un fatto nel verbale n. 23 in cui si aspettano le carte di selezione del direttore De Almagro, in mancanza delle quali avrebbero scritto alla Procura della Repubblica. I dirigenti si prendono di più del dovuto. Anche in questa circostanza, si sarebbero rivolti alle Autorità competenti se non avessero avuto risposte che non hanno ancora avuto. Dall’Ufficio Economato i mandati di pagamento avvengono in contanti.
Capitolo 2 su Atm “La Fabbrica dei debiti”. Le assunzioni degli interinali erano legittime o no? La Procura sta facendo le sue indagini – afferma De Luca -. Io non posso essere complice dell’illegalità. Le selezioni sono state truccate”.
Momenti di tensione in piazza con gli aspiranti lavoratori dell’Atm, quelli che sarebbero dovuti essere gli ultimi assunti in ordine cronologico, i 44 additati come frutto di un metodo inammissibile, che vengono richiamati dalla Polizia di Stato. Il Piano industriale dell’Atm viene approvato. Il 28 marzo 2018 si sta preparando il bilancio e si delibera di ridurre i milioni da erogare all’Atm con documenti a firma del Ragioniere Generale Le Donne, in base al preventivo dei vertici aziendali. In particolare, i circa 15 milioni del 2018, con un aumento di due milioni per il 2019 e 2020 diventano per il Comune 13, 12 e 11 nei rispettivi anni. Questa è la motivazione per cui si dovevano evitare le assunzioni degli interinali e non doversi imbarcare in contenziosi di decine di migliaia di euro. La nota del 29 giugno 2018 a mia firma recita “fermatevi con le procedure di assunzione”. A rispondere è il Presidente del Cda Foti. I Revisori sostengono che non esista la copertura finanziaria per le assunzioni, spulciano le spese dell’Economato dove compare anche un aperitivo di 32 euro a spese dei cittadini. Nelle delibere di impegno del Direttore Generale ecco la dicitura magica “esiste la capienza nel bilancio di previsione in corso di approntamento”. “Da manuale Bocconi” – sarcastico il Sindaco.
“Si va avanti senza se e senza ma. Non permetterò mai di fare documenti illeciti. Grazie ai dirigenti delle Partecipate si cerca di fare pulizia tra i conti del Comune. Il criterio era ‘Faccio assunzioni, faccio servizi senza pagare e tanti poi pagherò’. L’Atm non poteva consentire di produrre debiti eppure qui sono stati prodotti 33 milioni di debiti. Riorganizzando il personale si lavora senza operare nuovi reclutamenti. Messina si deve salvare così senza bilanci fasulli, senza procedure illegittime”.
Tre argomenti ancora. La malaburocrazia comunale si trova fra i dipendenti che non risultano efficienti e che sono stati trasferiti in altri palazzi o nel sottoscala dalla precedente Amministrazione. “Ma sono una minima parte purtroppo. L’interpello è stato fatto dalla gestione Accorinti per duecento figure A se potevano l’attacchino di manifesti. Nessuno ha accettato. Si fa un bando pubblico per cercare l’attacchino. All’arrivo di De Luca si blocca la procedura. Trasferite due unità di cui una va in malattia. Una settantina lavora dietro alla scrivania. Il cattivo che sarei io, secondo i sindacati, vuole conoscere la veridicità delle mansioni, altrimenti si passa alla revisione della dotazione organica”.
“Se lavori bene ti darò di più ed un bacio in fronte dal Sindaco. Non faccio di tutta un’erba un fascio – aggiunge De Luca -. I 23 dirigenti sono scesi a dodici ma possono arrivare a 8 con un’altra delibera”.
“Alla ricerca del messo notificatore comunale che prende 30/32mila euro l’anno fa un lavoro pesante perché deve uscire dal Palazzo”. Pungente l’ironia del Primo Cittadino. È stato indetto anche un corso di formazione per i messi notificatori a gennaio 2018. Solo un’unità del dipartimento tributo ha partecipato e si è fatto bocciare. Ma quante sono queste figure A? Un centinaio. Le figure B fascia medio – bassa sono 328. Circa 150 saranno impegnate in cose serie. E noi già lo sappiamo, verificato con carte alla mano. Autisti scuolabus sono cinque e dicono che mancano. Operatore grafico editoriale cinque. Operatori Sala macchina. Addetto registrazione dati ce ne sono 84. Categoria B1 ci sono gli addetti alla sorveglianza e a parte alla custodia. Autisti di mezzi pesanti 28. Collaboratore magazzino tre. Preparatore all’obitorio due. Scendiamo alla categoria A. Addetto alla manutenzione ordinaria 54, vari operai sparsi. “Voglio verificare cosa facciano tutti e in caso dichiarerò l’esubero. Tutti devono lavorare per guadagnarsi lo stipendio”.
Capitolo sindacati. “Il sindacato della Polizia Municipale con il segretario provinciale Gemellaro mi stravolge la realtà dicendo che questa categoria professionale non viene trattata col giusto rispetto, pur essendo così valida in una delle più belle Città Metropolitane d’Italia. Peccato che non abbiano neanche strumenti (a partire dalle radioline rotte ai metodi di registrazioni multe) per essere all’altezza delle Città Metropolitane o Smart City”. Precisazioni di corredo per i confederati. “I tre moschettieri mi accusano di macelleria sociale quando invece sono loro stessi ad aizzare comportamenti discutibili contro di me”.