Insulti, vituperi, accuse e minacce. In dodici ore il sindaco Cateno De Luca ha sfoderato in aula il meglio di sé. Dai vaffanculo ai sindacalisti che dissentivano, ai magnaccia rivolti al presidente e al direttore generale del Messina. Ha scambiato l’aula consiliare in un piazza pubblica dove tenere un comizio.
Tutto questo senza che l’ufficio di presidenza del Consiglio avesse mai invitato il sindaco a moderare i termini. Parlare di inadeguatezza forse è riduttivo, Claudio Cardile e il suo vice Nino Interdonato non sono sembrati all’altezza della situazione. Cateno De Luca ha parlato quanto ha voluto, come se fosse ad un pubblico comizio di piazza. Mai un invito a moderare i toni accusatori, utilizzati dal primo cittadino durante la lunghissima maratona. Se questo è il sindaco che Messina merita, è anche vero che la città merita una presidenza inadeguata, senza rimpiangere le precedenti.
Ciò che è mancato ieri in aula è stato lo spessore politico, interventi vuoti e privi di contenuto, solo Gaetano Gennaro è stato capace di imbastire un discorso serio, ma poi ha vanificato il suo intervento astenendosi dalla votazione finale. Coerente ed apprezzabile la posizione dei consiglieri del M5S, contrari ad un ordine del giorno tendente a smembrare il tessuto sociale di Messina.
L’aula consiliare, complice la lunga maratona, s’è trasformata in un set cinematografico, dove si giravano le scene di un film con De Luca attore protagonista; i ventotto consiglieri comunali hanno fatto da comparsa per scrivere una delle pagine più nere della storia politica messinese. Alla fine venti “seguaci” approvano un ordine del giorno che impegna politicamente l’aula e che non ha nessuna valenza. Vogliamo vedere i consiglieri comunali quando dovranno essere votate le delibere che taglieranno personale e ridurranno i servizi. In quella occasione potranno dimostrare se sono realmente attaccati a quella poltrona.
S’era visto un sindaco che indossava la maglietta “Free Tibet”, ma un primo cittadino che insultava il pubblico presente in aula e le persone assenti ancora mancava al repertorio politico della nostra città.
E con De Luca il bello deve ancora arrivare.
Davide Gambale