“L’Amministrazione si fa bella mettendosi addosso le piume del pavone”. È quanto ha dichiarato l’ex sindaco di Messina Renato Accorinti commentando i risultati rivendicati nei giorni scorsi dalla giunta De Luca relativamente all’avanzamento finanziario dei progetti da realizzare nell’ambito del “Pon Metro 2014-2020”, il Programma operativo nazionale “Città metropolitane” adottato dalla Commissione europea al fine di ammodernare le città metropolitane italiane nell’ambito di cinque settori strategici (noti come “assi”) attraverso la realizzazione di appositi progetti. Ma andiamo con ordine.
“Da agosto a dicembre si è passati da una spesa rendicontata pari al 3% dell’obiettivo prefissato a una del 106%”. È quanto dichiarava giovedì scorso l’assessore con delega ai finanziamenti europei, Carlotta Previti, nell’ambito di una conferenza stampa durante la quale sono stati presentati i risultati raggiunti dalla giunta De Luca relativamente all’avanzamento finanziario dei progetti Pon Metro. In particolare, l’obiettivo di spesa previsto per il 2018 era quello di rendicontare almeno 13,8 milioni di euro: così facendo si avrebbe avuto, tra le altre cose, la possibilità di beneficiare di 5 milioni di euro di premialità per aver raggiunto gli obiettivi prefissati.
A tal proposito, l’obiettivo in questione sembrerebbe essere stato pienamente raggiunto, considerato che l’assessore Previti ha dichiarato che sotto l’attuale amministrazione si è passati nell’arco di soli quattro mesi da una spesa rendicontata pari a poco meno di 450 mila euro a una di oltre 14 milioni e 600 mila euro: una sorta di miracolo quello realizzato dalla giunta De Luca se consideriamo l’arco di tempo ristretto in cui sarebbe stato raggiunto tale risultato. Tuttavia, l’ex primo cittadino ci preme a sottolineare che il risultato in questione è tutt’altro che da attribuire all’attuale amministrazione: “Chiunque abbia un minimo di conoscenza dell’amministrazione – spiega Accorinti – sa che la rendicontazione è l’ultimo anello di una lunga catena di atti che non si compiono in quattro mesi. Ci vogliono prima: progettazione, approvazione, pubblicazione del bando, gara, appalto, contratto, realizzazione, verifica (o collaudo), compimento degli atti di spesa”.
“Se oggi si rendicontano oltre 14 milioni – prosegue l’ex sindaco – è perché negli anni scorsi l’amministrazione Accorinti ha lavorato in maniera adeguata su: pianificazione, finanziamento, assetto istituzionale e attuazione dei progetti. Bravi gli uffici, che hanno rispettato il cronoprogramma a suo tempo definito. La tabella di marcia prevedeva di rendicontare 13,8 milioni entro il 2018 per poter aspirare alla premialità e, nel rispetto di quanto predisposto dall’amministrazione Accorinti, oggi si rendiconta il 106%”.
Poi inizia l’attacco diretto all’attuale giunta e, in particolar modo, all’assessore con delega ai finanziamenti europei: “L’assessore Previti dice tante cose infondate – afferma Accorinti – In particolare:
- Fa intendere che i soldi si potevano spendere a partire da agosto 2016. Non è vero: l’atto di delega dà il via all’iter che, da progettazione, bandi, ecc., si compie oggi con la spesa;
- Dice che l’autorità di gestione ci avrebbe strigliato ad agosto. Non è vero: da agosto scorso l’amministrazione parla di un fantomatico rapporto sulla precedente riunione di Venezia, di cui però gli uffici non sono a conoscenza, o non hanno portato a conoscenza la giunta Accorinti;
- Sostiene che il punto di svolta è stata la costituzione dell’Ufficio progettazione europea. Non è vero: il Pon Metro ha una struttura di gestione specifica, codificata e approvata da Roma, che nel caso di Messina è stata presa come modello a livello regionale;
- Ribadisce che a giugno eravamo “indietrissimo”, avendo rendicontato appena il 3% dell’obiettivo prefissato. Non è vero: il cronoprogramma prevedeva la rendicontazione di 13,8 milioni per la fine del 2018. Ciò che è stato fatto grazie ai progetti della giunta Accorinti”.
“Ma sul Pon Metro – prosegue l’ex primo cittadino – c’era altro: c’erano 10 milioni già banditi per il settore del sociale (asse 3 del Pon Metro), che l’amministrazione De Luca ha revocato. C’era il progetto importantissimo per la mobilità urbana ed extra-urbana dell’hub multimodale presso la stazione, sacrificato per le piste ciclabili di Torre Faro (dalla logica di delle infrastrutture di sistema condivise con RFI si passa a quella degli interventi ad hoc, di possibile sapore elettorale). C’erano progetti sulla trasparenza amministrativa falsamente descritti come doppioni: in realtà l’amministrazione De Luca cancella il tema della trasparenza che aveva portato la Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo a finanziare Messina con fondi aggiuntivi che, oggi, si spostano su altre città più sensibili al tema.
“Bravi gli uffici, dicevamo. Meno brava l’Amministrazione De Luca. La rendicontazione riguarda progetti precedenti (esemplare il caso dei bus elettrici), mentre – se è vero che quasi il 30% dei progetti totali non è ammesso a finanziamento – la rimodulazione non ha saputo mobilitare i fondi disponibili e mette a rischio il raggiungimento dei risultati e gli stessi finanziamenti integrali. Col Pon Metro – conclude Accorinti – si rivede il bluff dei 50 milioni “scoperti” da De Luca ad agosto: semplicemente, non c’erano”.