I cosiddetti “lavoratori a somministrazione a tempo determinato” sono sul piede di guerra perché sono rimasti tagliati fuori dalla possibilità di essere riassunti da Asm dal recente “decreto dignità”.
Una situazione che ha messo in difficoltà quanti gravitano, come ad esempio autisti e parcheggiatori, anche da oltre quindici anni, nell’ambito della principale azienda cittadina. La proposta che va per la maggiore è quella di considerare questi contratti come mero lavoro stagionale. Un tale percorso supererebbe le regole dettate dal recente decreto che spingerebbe, invece, verso un’assunzione a tempo indeterminato, cosa impossibile da realizzare in una Municipalizzata, tra l’altro, ancora in fase di liquidazione.
“Tutti devono avere la possibilità di partecipare ad eventuali selezioni del personale – sostiene, Paolo Spadaro, rappresentante sindacale aziendale della Filt Cgil – che avvengono attraverso agenzie private. A seguito dell’incremento delle presenze turistiche in determinati periodi dell’anno, la strada da percorrere è, appunto, quella della stagionalità, così come previsto da norme di legge e Ccnl. Se si riuscisse ad uscire dallo stato di liquidazione è obbligo, inoltre, bandire un concorso al fine di coprire tutti i posti liberi che si sono creati a causa di pensionamenti e decessi”.
L’argomento sta interessando anche gli ambienti politici locali tanto che il consigliere comunale, Antonio D’Aveni, ha proposto un atto di indirizzo che riguarda, appunto, l’inapplicabilità del decreto dignità nei casi di assunzione di una Municipalizzata che “soffre”‘di flussi esclusivamente estivi.
Taormina, il decreto dignità danneggia lavoratori a tempo determinato Asm
redme |
mercoledì 23 Gennaio 2019 - 16:04