“Stigmatizziamo con forza l’ennesima uscita eclatante sui dirigenti comunali”. È questo il monito lanciato dal presidente del Consiglio comunale Claudio Cardile nei confronti del sindaco Cateno De Luca, resosi responsabile questa volta di aver definito i dirigenti comunali immorali e stupidi (asini volanti a voler essere più precisi).
La dichiarazione risale a mercoledì scorso, giorno in cui il primo cittadino, nel rispondere a un articolo della Gazzetta del Sud sulla nuova partecipata “Messina Patrimonio Spa”, ha affermato: “Non credevo che la qualità morale (non fare il proprio dovere pur essendo ben pagati è immorale) e professionale (alcuni sono dei veri e propri asini volanti) dei dirigenti comunali fosse così scadente, tranne rare eccezioni ovviamente”. Non proprio delle parole gratificanti quelle proferite nei confronti dei suoi dipendenti. Tra l’altro, il sindaco non è nuovo a queste esternazioni. Infatti, si faticano a contare le volte in cui De Luca si è scagliato contro una qualche categoria di lavoratori della pubblica amministrazione, fondamentalmente perché considerata incapace o fannullona. In ogni caso, l’appello è stato immediatamente accolto da consiglieri comunali di ogni colore politico, che iniziano a mostrare una sempre maggiore insofferenza alle continue dichiarazioni sopra le righe sui dipendenti comunali da parte del primo cittadino.
Il presidente del civico consesso ha messo in evidenza che sia sbagliato sparare nel mucchio, perché è vero sì che non tutti i dipendenti comunali sono dei brillanti lavoratori, ma è altrettanto vero che non tutti i lavoratori di Palazzo Zanca siano inetti o riottosi nello svolgere il proprio lavoro: “Ho avuto modo in questi anni di conoscere personalmente questi dirigenti e, con tutta onestà, non ritengo corretta l’esternazione del sindaco. – spiega Cardile – Chiaramente non sono tutti uguali, ma questo è nelle cose. Tuttavia definirli addirittura immorali mi sembra inopportuno ed eccessivo. In realtà è proprio l’opinione che il sindaco ha del dipendente pubblico ad essere distorta”. Tra l’altro, il presidente del Consiglio comunale ha sottolineato che l’eventuale incapacità dei dirigenti comunali nello svolgere le proprie mansioni possa essere anche ricondotta al fatto che questi spesso e volentieri si trovano costretti a dover gestire dipartimenti sottodimensionati, con la conseguenza di doversi arrangiare alla meno peggio: “Questa Presidenza non è contraria a perseguire il fannullone, – conclude Cardile – ma il luogo comune che tutti siano fannulloni è offensivo e sbagliato nei confronti di chi, invece, il proprio dovere lo fa tutti i giorni. Tra l’altro questi dirigenti che il sindaco definisce immorali, hanno spesso diversi dipartimenti da gestire e sono un numero davvero irrisorio rispetto alle reali esigenze del nostro comune”.