Un nuova audioguida in “Qr code” per la Madonna delle
Preci e un convegno con un format nuovo per S. Filippo d’Agira. È stata
piuttosto originale la domenica trascorsa a Limina dall’Archeoclub
Area Ionica Messina.
Chiese aperte con sorpresa.
In mattinata è stata la volta della manifestazione “Chiese aperte”,
l’annuale appuntamento organizzato in tutta Italia da Archeoclub
d’Italia in collaborazione con la Conferenza Episcopale Italiana e che
punta a far valorizzare chiese che in genere sono meno conosciute.
Quest’anno, la sede Area Ionica Messina ha scelto per l’iniziativa la
chiesa della Madonna delle Preci di Limina, la cui scheda, realizzata
dall’arch. Mimmo Costa, è stata divulgata dal sito nazionale di
Archeoclub (
http://www.archeoclubitalia.org/
).
Si tratta di una chiesa particolare,
risalente al 1396 e legata alla presenza ebraica a Limina.
Archeoclub ha voluto celebrare l’evento donando un’audioguida in Qr
code: da domenica, tramite un semplice smartphone, sarà possibile ai
visitatori conoscere la storia e le caratteristiche della chiesa..
Alle 19, presso il centro Scaldara, ha avuto luogo la mostra-convegno
“Vita e miracoli di S. Filippo, immagini e storia di una simbiosi”,
organizzato da Archeoclub in collaborazione con la Parrocchia, il
comune e la pro loco, la quale ha anche ottenuto il patrocinio dell’Ars.
Il convegno ha avuto un format originale e particolare, apprezzatissimo
dal pubblico. Protagoniste sono state le foto e i video che hanno
descritto la storia del rapporto tra S. Filippo e Limina e sulle foto si
sono innestati i vari interventi, preceduti dai saluti di rito del parroco,
don Paolino Maambo e del sindaco, prof. Marcello Bartolotta.
La prima
foto è stata dedicata alla banda musicale “V. Bellini”, in omaggio al
maestro Giovanni D’Agostino che sabato è deceduto improvvisamente
proprio mentre si portava S. Filippo al Santuario di Passo Murazzo. Di
Murazzo e della chiesa di S. Filippo ha parlato l’arch. Mimmo Costa,
mentre Filippo Brianni – che ha moderato insieme alla coordinatrice dei
lavori, Ketty Tamà – si è occupato dei riti dell’Ottava. Poi sono stati
proiettati video-interviste realizzate da Giovanni Saglimbeni Ntantè e
da Cateno Garigali a giovani e anziani del paese sulla domanda “San
Fulippu pi tia, chi gghia” (Cos’è per te S. Filippo). I più anziani hanno
rievocato la tradizione della Ddutta “erroneamente tradotta come lotta
– ha specificato Giovanni Saglimbeni – perché in realtà il termine
“ddutta” per i limiensi corrispondeva ad una gioiosa contesa tra
giovani, senza alcuna accezione violenta”. Una tradizione che
coinvolgeva il paese in una “contesa”, appunto, tra artigiani e pastori
che aveva come protagonista l’antica vara di S. Filippo.
Un contributo dagli Usa l’ha dato la giovane ricercatrice americana, di
origini limiensi, Laura Ricciardi, con un intervento sull’impatto di S.
Filippo sugli emigranti liminesi.
La mostra fotografica potrà ancora essere visitata per tutta la
settimana della festa di S. Filippo, che si chiuderà appunto con l’Ottava
del 19 maggio, presso il Polifunzionale Scaldara.