“Questa disastrosa decisione avrà come vittime la collettività per la mancata erogazione di servizi essenziali, nonché le lavoratrici e i lavoratori dell’Ente che rischiano la mobilità”. È quanto affermato dai segretari generali delle sezioni messinesi di Uil e Uil Fpl, rispettivamente Ivan Tripodi e Pippo Calapai, condannando la decisione del sindaco metropolitano Cateno De Luca di dare avvio all’iter per la dichiarazione di dissesto della città metropolitana di Messina in segno di protesta contro la Regione e lo Stato, in quanto accusati dal primo cittadino di non aver fatto abbastanza per scongiurare un possibile rischio di dissesto finanziario delle ex province siciliane. In tal senso, De Luca ha deciso ieri di chiudere la sede della città metropolitana di Messina, Palazzo dei Leoni, barricandosi al suo interno e avviando uno sciopero della fame ad oltranza.
Fondamentalmente i due sindacalisti condannano non tanto il contenuto della protesta, ritenendo al riguardo giuste le “recriminazioni relative alla necessità di ottenere le indispensabili risorse economiche finalizzate a dare una corretta prospettiva all’ex Provincia”, quanto piuttosto la forma con cui De Luca ha deciso di attuarla, in quanto l’eventuale liquidazione dell’Ente rischia di provocare disservizi per l’utenza e disagi per i lavoratori: “Il rilancio della Città metropolitana passa da una sincera e forte azione collegiale e condivisa delle istituzioni, delle forze sociali e politiche messinesi”, hanno continuato i due sindacalisti, che poi hanno aggiunto: “L’ennesima sceneggiata, con annesso sciopero della fame, del sindaco De Luca ci lascia sgomenti e preoccupati”.
“Non si può giocare con le pelle dei lavoratori: la Uil, nel respingere il disegno del sindaco De Luca finalizzato al dissesto finanziario, è in prima linea a fianco dei dipendenti dell’ex Provincia per difendere il loro futuro e per dare le ineludibili certezze alla Città metropolitana di Messina” hanno concluso Tripodi e Calapai.
Sulla stessa lunghezza d’onda è anche la Fp Cgil messinese, la quale per il tramite del suo segretario generale Francesco Fucile ha stigmatizzato la decisione del sindaco di avviare le procedure di dissesto dell’ex Provincia, pur ritenendo leggittime le richieste avanzate da De Luca a Regione e Stato: “Pur condividendo le oggettive difficoltà finanziare denunciate dal sindaco con riferimento all’ex Provincia, – commenta Fucile – riteniamo estremamente grave la dichiarazione da parte dello stesso De Luca di avviare le procedure di dissesto dell’Ente, perché ciò significherebbe avere deciso di non fare nulla per difenderne il futuro”.
“Avremmo ritenuto più utile attendere le risultanze dell’emendamento in discussione al Parlamento, – prosegue Fucile – che permetterebbe l’approvazione del bilancio preventivo 2019 e del consuntivo 2018. Avendo invece deciso di dichiarare il dissesto, il primo cittadino sta mettendo in serio pericolo il futuro dell’Ente e soprattutto dei dipendenti che ci lavorano”.