“Tradimenti e politica” è il titolo del saggio di Diego Celi e Pino Privitera (Edizioni Lombardo), già alla sua ristampa dopo meno di due settimane dalla sua uscita.
Un volume che suscita interesse già dalla copertina, su cui è impressa una “vorace” mantide religiosa.
Se il libro avesse avuto come titolo “Politica e tradimenti” sarebbe cambiato ben poco. I tradimenti e la politica sono un binomio inscindibile che affonda le sue radici nella notte dei tempi.
Il volume è stato presentato al Castello di Bauso, a Villafranca Tirrena, su iniziativa dell’amministrazione comunale. A fare gli onori di casa il sindaco Matteo De Marco, il quale ha porto i saluti di rito.
La presentazione è stata invece moderata dalla giornalista Katia Trifirò.
Diego Celi e Pino Privitera hanno intrattenuto il folto pubblico illustrando le motivazioni che hanno spinto loro a dare alle stampe un breve ma efficace saggio che fotografa il corso della politica italiana negli ultimi 25 anni.
“Il problema della politica – ha esordito Celi – è che non riesce mai a mantenere le promesse. E in questo quadro si inserisce il concetto del tradimento, quando subentra la mancata conciliazione fra attesa e promessa. Il tradimento ha portato giocoforza ad un declino morale e civile. L’astensionismo è frutto delle mancate promesse”.
Il quadro politico nazionale, proprio a causa dei tradimenti, è certamente mutato. Senza i tradimenti, probabilmente, non ci sarebbe stato spazio per “personaggetti” (come usa definirli sovente Celi), come Di Maio, Salvini o Renzi.
Il saggio, attraverso, un’attenda e costruttiva disamina, pone interrogativi ma allo stesso tempo è rigoglioso di risposte efficaci.